Repubblica 12.7.15
Lorenzo Guerini
“Non ci saranno scissioni nel Pd la sinistra perde con i partitini”
intervista di Giovanna Casadio
ROMA. «Le divisioni a sinistra sono un tic italiano, però non hanno mai avuto particolare fortuna…». Lorenzo Guerini, vice segretario dem, boccia le prove di nuova sinistra. Si dice sicuro che i dissidenti del Pd non tradiranno la riforma costituzionale. E apre alla minoranza sul Senato e anche sulle caselle del governo da riempire.
Guerini, in questi mesi c’è stato uno stillicidio di addii nel Pd. Renzi ironizza e dice che il partito andrà avanti lo stesso anche senza Stefano Fassina, però un po’ d’autocritica andrebbe fatta?
«Renzi invita a riflettere sul compito affidato al Pd, che è quello di scrivere una pagina di cambiamento profondo del nostro paese e quindi fare le riforme e le scelte utili anche per una svolta in Europa. Questa è la nostra mission. Va oltre le scelte pur legittime di Fassina o di altri».
Ma a lei, che è il vice segretario dem, le micro scissioni, i tanti piccoli smottamenti la preoccupano? «Mi rammaricano. Nel rispetto di un dibattito interno non va però smarrita la direzione di marcia necessaria per fare le riforme Dialogate anche con quella fetta di dissidenti dem che pensa di fare muro sulla riforma costituzionale del Senato?
«Non credo che qualcuno possa avere l’ambizione di fare muro su una riforma costituzionale, che è già in avanzata fase di approvazione. Immagino che nessuno vorrà mettere a repentaglio l’impianto complessivo a partire dal superamento del bicameralismo perfetto. E che nessuno pensi di ripartire da zero».
Prevedete una modifica che possa portare all’elezione diretta dei neo senatori regionali?
«La discussione del provvedimento inizia in commissione al Senato, prefigurarne l’esito ora sarebbe sbagliato. Il confronto può portare a ulteriori modifiche del testo a condizione che ci sia un’ampia condivisione, che non si metta in dubbio l’impianto e non si pensi di tornare alla casella di partenza. Non dimentichiamo poi che siamo dentro una procedura costituzionale con capisaldi inderogabili».
Comunque si va a settembre
«Sì nessuno vuole forzare i tempi».
Il governo ha paura dei numeri risicati?
Prevedete inciampi a Palazzo Madama?».
«Non vedo problemi di numeri».
Verdini e i suoi vi appoggeranno. Ma una maggioranza con ex berlusconiani pone un problema politico?
«Un conto è la maggioranza politica che sostiene l’azione di governo, altro è che sulle riforme di sistema vi possa e vi debba essere lo sforzo per andare oltre la maggioranza. Un principio che abbiamo sempre ricercato e praticato anche per l’Italicum».
La squadra di governo va rafforzata, ci sarà un rimpasto, reclutando anche esponenti della minoranza dem?
«Il governo sta lavorando bene, realizzando un programma di riforme. Ci sono alcune caselle da riempire, deciderà Renzi. Non ci sono mai state preclusioni e non ce ne saranno».
Vendola ha annunciato un nuovo soggetto che aggrega la sinistra. Un rischio per il Pd?
«È un disegno legittimo, che pure io non condivido. Uno schema ricorrente con partiti e partitini divisi tra loro senza capacità di governare. Il Pd invece è la sinistra che sa cogliere la sfida del governo del paese».