il Fatto 9.7.15
Alexis e Matteo, quando la realtà travolge anche la finzione
di Antonio Padellaro
Arriva Alexis Tsipras e nel Parlamento di Strasburgo irrompe la realtà: gli applausi, i fischi e un dibattito incandescente che nella sintesi di un minuto a testa non ammette giri di parole. Va in scena la verità sulla disunione europea, oltre le ipocrisie e le convenienze tattiche. Si vede subito come a favore del premier ellenico si consolidi l’alleanza sinistra-destra, anti-euro e anti-Europa. Mentre il disprezzo riempie l’aria quando i Popolari spagnoli, con il sostegno sonoro del fronte filotede-
sco, rivolti al greco richiedono indietro i soldi versati dandogli quasi del ladro. Nello scontro anche la comunicazione politica diventa cruda, diretta, o di qua o di là. Niente a che vedere con la “narrazione” televisiva predicata da Matteo Renzi ai parla- mentari pd riuniti al Nazareno, “per creare relazioni più profonde con il pubblico”. Insomma, la finzione al posto della realtà, il marketing so- stituto della verità. Curioso che un leader quarantenne, imbevuto di social network rispolveri la vecchia ricetta berlusconia- na, come se vent’anni dopo gli italiani avessero ancora l’anel- lo (mediatico) al naso e si facessero abbindolare dalle interruzioni di Carbone o dalla Serracchiani che scuote la testa. Il terremoto greco sconvolge contenuti e linguaggi: No o Sì. E se il modello televisivo ren- ziano è ancora la Picierno che bat- tibecca con Salvini (“Signorina lo dici a tua sorella”), stiamo freschi.