domenica 5 luglio 2015

Corriere 5.7.15
Miracolo a Vigata: il commissario Montalbano moltiplica gli ascolti
di A. G.


Ogni estate, in tv, accade un miracolo. Potremmo chiamarlo il «Miracolo di Vigata» e non ha a che fare con apparizioni, piuttosto con la moltiplicazione dell’audience.
È vero che in tempi di incertezze si cerca rifugio nella consuetudine. Ed è anche vero che, qualunque cosa succeda in Italia o nel mondo, il Commissario Montalbano è là, pronto a farsi protagonista, un’altra volta ancora, delle avventure partorite dalla penna di Andrea Camilleri e portate sullo schermo da Palomar.
I dati di Montalbano restano però sorprendenti. Nel solo mese di giugno, i sei episodi ri-proposti in prime time da Raiuno hanno raccolto una media di 4.695.000 spettatori, per una share del 20%. Sono livelli d’ascolto che molto faticosamente riescono a toccare fiction inedite o produzioni rodate. Insomma, un fenomeno straordinario, perché Montalbano in tv si vede e si rivede, come un rito (pari solo alle repliche di Pretty Woman ).
In sostanza, oltre alla ventina di messe in onda di episodi inediti, nel corso degli anni «Il Commissario» è stato trasmesso per 120 prime serate, con medie da ammiraglia. In queste ultime repliche gli episodi continuano a piacere al pubblico più tradizionale, composto da ultra 65enni (30% di share) e ultra 55enni (25% di share), ma anche dal 12% di adolescenti. La fiction mette assieme il pubblico popolare e quello colto.
Come si spiega il «fenomeno Montalbano»? O, meglio, cosa ci spiega dell’attuale tv? Primo, la fiction — se ben fatta — ha «utilità ripetuta», è un buon investimento perché può essere variamente replicata. Secondo: nonostante i contenuti siano disponibili ovunque, il palinsesto resta un vero rituale. Terzo, le produzioni di alta qualità come Montalbano fanno identità e spingono il settore della produzione indipendente nazionale. (a.g.)