Corriere 4.7.15
Un nuovo «circolo» intitolato al filosofo
di Antonio Carioti
Si chiamerà «Circolo internazionale Martin Heidegger»: il suo obiettivo è favorire la discussione critica sull’opera del filosofo nelle università di tutto il mondo. L’iniziativa parte da Peter Trawny, curatore dei Quaderni neri , e da Donatella Di Cesare, che nel marzo scorso si è dimessa dalla carica di vicepresidente della Martin Heidegger Gesellschaft («Società»), in dissenso con una gestione che reputa chiusa all’esigenza di ampliare il dibattito sull’autore di Essere e tempo . «La Heidegger Gesellschaft ha una struttura rigida che non agevola l’interscambio delle idee, mentre il nostro intento è creare un organismo aperto, a cui tutti gli studiosi possano liberamente aderire, senza gerarchie precostituite», chiarisce Donatella Di Cesare al «Corriere».
Si tratta di intercettare, aggiunge la filosofa, il forte interesse verso Heidegger a livello mondiale: «C’è grande fermento nelle università del Brasile, degli Stati Uniti, dell’Australia, persino della Cina. Compito del circolo sarà coordinare il lavoro, favorire il confronto tra gli studiosi, promuovere seminari e convegni. Pensiamo a un organismo itinerante, adatto all’era globale, la cui direzione venga assunta a turno dagli accademici che nel mondo organizzano iniziative per approfondire temi legati alla filosofia di Heidegger».
Ma il fatto di richiamarsi al nome di un autore così controverso non rischia di essere un ostacolo? «Noi — risponde Donatella Di Cesare — non vogliamo certo alimentare un culto heideggeriano. Pensiamo però che i cento volumi dell’opera di Heidegger abbiano ancora molto da dire sui problemi del nostro tempo e quindi meritino di essere studiati e dibattuti».