lunedì 8 giugno 2015

Repubblica 8.6.15
Landini: “Autunno in piazza per i diritti”
All’assemblea di Coalizione sociale, con oltre 300 associazioni, applausi per Rodotà che ha attaccato Renzi
Il leader della Fiom: ci siamo stancati di lavorare e non contare niente. “Facciamo paura, pronti a un altro Primo Maggio”
di Alberto Custodero


ROMA «Sull’etica pubblica, il governo Renzi è più sfrontato di quel che abbiamo visto nel passato». Coalizione sociale, seconda giornata. Stefano Rodotà va al podio e infiamma la platea, confermando il feeling con il mondo dei movimenti, mentre Maurizo Landini annuncia una grande manifestazione di piazza. «Faremo il Primo Maggio d’autunno - avverte il leader Fiom - perché diventa un elemento di unità del Paese. Ora facciamo paura, ci batteremo, siamo stufi di non contare. Questo governo non rappresenta la maggioranza del Paese. Ma non siamo a sinistra del Pd». Landini non cita Marchionne, il suo nemico storico, ma se la prende, a sorpresa, con Finmeccanica, i cui «vertici - spiega - hanno avuto dal governo degli incentivi per alienare Ansaldo trasporti». Quindi anche lui attacca il premier: «Renzi come Monti e Letta, esegue diktat della Bce».
«Nostro compito è fare uscire dalla schiavitù decine di migliaia di lavoratori - spiega poi il giurista - è in discussione la democrazia. Renzi s’è mosso come se la società non esistesse. Ma ora si è accorto che la società esiste». «Ridurre “Mafia Capitale” a un problema della magistratura - dice ancora - è da garantismo da Prima Repubblica ». Renzi, per Rodotà, anziché «trincerarsi dietro il garantismo, dovrebbe dare attuazione all’articolo 54 della Costituzione, cacciando chi disonora le istituzioni. Landini aggiunge: «Renzi si preoccupi di quelli del Pd che vanno dentro». Ancora Rodotà: «Dobbiamo reinventarci i diritti. Sbaglia il governo a volere una Consulta che tutela i diritti solo se non c’è un costo. I risparmi dovuti al dimezzamento degli F35 vadano al mondo del lavoro».
È pienone, al centro Frentani di Roma per la giornata di chiusura della “Cosa di sinistra” del leader Fiom Maurizio Landini. Trecento le associazioni che, accanto al mondo sindacale, hanno aderito all’iniziativa di Landini, dai militanti di Arci, ai centro sociali, ai movimenti studenteschi come Onda, i militanti di Legambiente, di Action “sfratti zero”, “Acqua bene comune”. Presenti per la prima volta le associazioni di lavoratori autonomi come avvocati notai ragionieri a partita Iva rimasti senza lavoro, in cerca di un approccio col mondo sindacale. Ha esordito con un «Compagni...» il prete operaio don Peppino Gambardella, che ha ricordato la solidarietà dei lavoratori della Fiat di Pomigliano che devolvono le ore di straordinario ai loro colleghi cassaintegrati. S’è presentato, cappellino e bastone, anche Oreste Scalzone, fondatore di “Potere operaio”, che, a proposito del premier, dice: «Alla sua sinistra si è aperta una voragine». Presenti alcuni politici, Corradino Mineo (minoranza Pd), i senatori ex 5Stelle Fabrizio Bocchino e Francesco Campanella, l’europarlamentare Curzio Maltese della Lista Tsipras.
Ha accettato l’invito, ma senza aderire a Coalizione sociale, Libera di don Ciotti. «Siamo stati invitati - spiega Giuseppe De Marzo - ma di aderire non se ne parla. Rappresentiamo 1300 associazioni, impossibile contattarle tutte e metterle d’accordo. A noi interessa lavorare ».