venerdì 26 giugno 2015

Repubblica 26.6.15
 

Figli di due mamme e lotta ai pregiudizi cosa c’è davvero nei libri “gender ”
Da Piccolo uovo a Nessuno è perfetto: ecco i titoli espulsi dalle biblioteche scolastiche e messi all’indice dal movimento del Family day perché travierebbero i bambini
di Maria Novella De Luca


ROMA . In fondo “Piccolo uovo “ cercava soltanto una famiglia. Etero, omo, adottiva, multirazziale: non importa, le famiglie sono tutte così belle, che per quello strano e goffo uovo era davvero difficile scegliere in quale approdare. Eppure, suo malgrado, quell’uovo, inventato da Francesca Pardi e magistralmente disegnato da Altan, è diventato il singolare bersaglio di una violenta crociata “anti gender”. Protagonista di una storia definita “pericolosa” e nelle cui pagine, tra gatti, conigli, pinguini in stile “Pimpa” si anniderebbe l’insidiosissimo fantasma del “gender”. Sfuggente teoria del tutto e del niente, sufficiente però a far finire “Piccolo uovo” tra i libri espulsi dalle biblioteche scolastiche italiane, in una lista sempre più folta di titoli messi all’indice perché, secondo l’agguerrito movimento del Family day, travierebbero la mente dei bambini.
Ma cosa c’è davvero in questi libri (quasi tutti pubblicati dalla casa editrice “Lo stampatello”) che i comitati “Difendiamo i nostri figli” vorrebbero bruciare in un rogo virtuale? Né più né meno che il mondo reale. Attraverso storie di animali umanizzati, principesse, eroi furbi o eroi sognatori, personaggi in carne ed ossa, tra titoli come “Il Matrimonio dello zio”, o “Nessuno è perfetto”, “Il mio primo giorno in Italia”, o “Il grande libro delle famiglie”, ciò che si narra è una società dove si nasce da una mamma e da un papà, ma anche da due mamme, si è figli adottati o in affido, si è bimbi sani o disabili, si è italiani o migranti, si è maschi, femmine, ma in fondo si è come si vuole...
Dunque in questa costellazione di avventure umane, spesso illustrate dai migliori disegnatori italiani, la famiglia “tradizionale” è solo una delle tante combinazioni della vita. Come accade nel mondo reale. Ma è proprio questo che i vari movimenti “Difendiamo i nostri figli” contestano: e cioè che nelle scuola si possa parlare di unioni gay, di doppi padri, di libertà di comportarsi al di là dei generi. L’ultimo caso è quello di Venezia, dove il neosindaco di centrodestra, Luigi Brugnaro, ha deciso che una serie di titoli presenti nelle biblioteche delle primarie e delle materne dovranno essere eliminati. Una battaglia analoga aveva sconvolto qualche mese fa il comune di Trieste, finito nella bufera per aver proposto l’introduzione, nelle classi dei più piccoli, del “Gioco del rispetto”. Ossia un percorso educativo basato sull’educazione di genere (non gender) cioè sul rispetto delle differenze, dei sessi, e sul superamento degli stereotipi. Le psicologhe, autrici del gioco, sono state accusate addirittura di aver favorito “palpeggiamenti” tra i bambini. «Quello che facevamo era chiedere ai piccoli di fare una corsa — spiegava una delle autrici — e alla fine facevamo mettere la mano di un bambino sul cuore di una bambina, per dimostrare che pur nella differenza i cuori battono allo stesso modo».
Ma già lo scorso anno, una violenta campagna dei movimenti Pro-Life, aveva fermato la diffusione dei famosi libretti dell’Istituto Beck, opuscoli contro il bullismo decisi dall’ex ministro per le Pari Opportunità Elsa Fornero, e accusati di inoculare l’ideologia “Lgbt” tra i ragazzi. Una feroce mistificazione, perché in quei testi, destinati agli insegnanti, si parlava di prevenzione al bullismo in tutte le sue versioni.
Una stessa campagna di controinformazione sembra oggi colpire la nuova editoria dell’infanzia. Non solo lo “Stampatello”, minuscola casa editrice milanese, fondata da Francesca Pardi e Maria Silvia Fiengo, mamme gay di quattro bambini, che dopo aver cercato invano un editore per raccontare ai propri figli la particolarità della loro nascita, hanno deciso di fare da sè. Ma anche gli editori di “E con Tango siamo in tre”, avventure di pinguini papà gay, espulsi dalle scuole veneziane. «Raccontiamo che si nasce in tanti modi diversi, in una famiglia eterosessuale o con due madri, due padri, un single. Si può venire al mondo anche con la fecondazione assistita. È la realtà. Si può avere una pelle diversa — spiega Maria Silvia Fiengo — o una malattia, ma tutti sono degni di rispetto ». Ma la campagna è sempre più violenta. Con somma sorpresa delle case editrici straniere, che vedono i loro testi, accettati in patria, attaccati da noi. Ad esempio “Il grande, grosso libro delle famiglie” uscito senza polemiche in Inghilterra, messo all’indice in Italia. «Hanno scritto che insegniamo la masturbazione ai bambini: sfido chiunque a trovare riferimenti di questo tipo nelle nostre storie. Noi parliamo di valori, e siamo così tranquille che abbiamo mandato i nostri libri anche al Papa».