lunedì 22 giugno 2015

Repubblica 22.6.15
Divina provvidenza “Contatti col governo per pilotare nomine”
Bari, spuntano le telefonate di Profiti con De Vincenti La Gdf: “Saldatura tra i vertici della clinica e la politica”
di Giuliano Foschini


BARI. Rapporti diretti con il Governo, per esempio con l’attuale sottosegretario alla Presidenza, Claudio de Vincenti. Con il Parlamento, a destra e a sinistra (i parlamentari Di Gioia e Leone) oltre a quelli con altissimi esponenti del Vaticano. Così la Casa divina provvidenza è riuscita a salvarsi negli ultimi 20 anni, «accumulando denari su conti vaticani» e nello stesso tempo allargando il buco con il fisco italiano. È il nucleo di polizia tributaria di Bari, nell’informativa finale a ricostruire il grande crac dell’ospedale religioso che oggi ha un buco di quasi 500 milioni di euro.
«Le attività tecniche — scrivono nell’informativa — hanno permesso di accertare un livello di “diretta gestione del potere” ed un superiore livello di “diretta emanazione del potere”, capace dì determinare negli anni la sorte dell’Opera, mantenere rapporti con Autorità di Governo, ministeri e Vaticano».
Il riferimento è ai movimenti di Giuseppe Profiti, numero uno del Bambin Gesù e nominato commissario per la Cdp dal Vaticano, che cerca di far affiancare Bartolo Cozzoli («uomo vicino al presidente della commissione Bilancio, Francesco Boccia» annota la polizia giudiziaria) da altri commissari. Il 30 dicembre del 2013 «l’allora sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico nel governo Letta, Claudio De Vincenti, viene contattato direttamente da Profiti per orientare la nomina a commissario straordinario di Gianpaolo Grippa», cosa che però poi non avverrà. E il primo marzo del 2014 torna alla carica con Vito Cozzoli, «fresco di nomina a capo di gabinetto del ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi — scrive sempre la Finanza — Nel corso della conversazione, ancora una volta, Profiti spiegava a Cozzoli la necessità di inserire due persone di sua fiducia, uomini “Bambin Gesù”, da affiancare al commissario straordinario e sollecitava il suo interlocutore a sensibilizzare in tal senso anche il neo viceministro Claudio De Vincenti».
Una prova questa, secondo la Finanza, che «la fitta rete di contatti ad alto livello della Casa divina provvidenza non svaniva neppure in occasione del repentino cambio della compagine di governo nazionale, con l’avvento dell’attuale Governo e con la nomina di nuovi viceministri e sottosegretari».
«Questa duratura saldatura tra la politica e i vertici della Congregazione — continuano — è una condizione di totale permeabilità dell’ente la cui gestione si poggia proprio sul “sinallagma”, nel quale ogni parte assume l’obbligazione di eseguire una prestazione (di dare o di fare) in favore delle altre parti contraenti, esclusivamente in quanto quest’ultime, a loro volta, assumono l’obbligazione di eseguire una controprestazione». Agli atti, per esempio, anche una telefonata del parlamentare Ncd Leone che chiede un aiuto per una sua conoscente. «Anche perché — dice all’allora direttore generale, Rizzi, oggi agli arresti — ti volevo dire che mia figlia sta a Foggia, adesso sta a Foggia, lavora a Foggia, sta alla Ragioneria Generale dello Stato. Dirigente dell’ufficio. Caso mai, se hai bisogno di qualcosa, me lo dici».