domenica 14 giugno 2015

Repubblica 14.6.15
Un fantasma si aggira in libreria: la figura paterna
di Simonetta Fiori


Sarà pure morto, ma del padre non si è mai parlato tanto come oggi. Quasi un’ossessione, che rimbalza dalle piazze teatrali al cinema e all’editoria prossima ventura, con una insistenza che è rive-latrice di qualcosa. La paura di perdersi. Come nella nave evocata da Kierkegaard, in cui il timone è in mano al cuoco di bordo. Ciò che trasmette il megafono non è più la rotta, ma ciò che mangeremo domani.
Peggio del padre assente è solo il padre adolescente. Sembra questo il senso del nuovo saggio di Massimo Ammaniti che arriverà dopo l’estate in libreria (Laterza). La famiglia adolescente è il ritratto di queste nuove aggregazioni sociali contrassegnate da una osmosi e da una uniformità stupefacenti, dove non esistono linee di confine, dove il mondo dei genitori è anche quello dei figli nella condivisione di vestiti, abitudini, stili di vita, complicità sessuali e sentimentali. La trovata di Ammaniti consiste nell’immaginare un adolescente degli anni Cinquanta alle prese con un coetaneo di oggi in compagnia di mamma e papà. Uno shock culturale, dice lo psicoanalista. Come arrivare in un altro emisfero. A cominciare dalla scoperta che molti ragazzi ora sono figli unici. Ed è su di loro che si concentra l’investimento emotivo dei genitori, scalpitanti nel voler realizzare attraverso la progenie i propri sogni incompiuti. «Se in passato padre e madre erano abituati a suonare un pianoforte dai molti tasti», dice Ammaniti, «oggi è rimasto un tasto solo da cui far venire fuori tutti i suoni». Povero tasto. *** L’assenza del padre è anche il segnale di un disorientamento diffuso, alimentato da narcisismo ed egolatria, individualismo spinto e relativismo etico. Un territorio che padre Antonio Sciortino, direttore di Famiglia Cristiana, sa attraversare con sapienza, intrecciando letture bibliche – Abramo e San Giuseppe citazioni obbligatorie –, sinodi papali ma anche un’estesa bibliografia da Turgenev all’ultimo Sorrentino e allo spettacolo Father and son di Bisio. Padri e figli è anche il titolo del suo nuovo saggio che rintraccia anche nella eccezionalità demografica – siamo il paese con la più bassa natalità al mondo – una diffusa rinuncia a intraprendere la difficile professione di mamma e papà. La palma della battuta più bella spetta a Freud quando deve dare a una coppia con figli due notizie. Una cattiva e una buona. «Quello del genitore è un mestiere impossibile ». «Ma esserne consapevoli è un gran vantaggio». *** Chi l’ha detto che i padri sono inutili? Qualche volta fa comodo raccontarcelo, ma la realtà è un po’ più complessa. Un mediatore famigliare, Federico Ghiglione, s’è preso la briga di spiegare alle mamme l’unicità e la difficoltà del ruolo paterno. Uomini perigliosamente in bilico tra i richiami virili del passato e la tentazione costante di abbracciare il modello femminile delle compagne. I papà spiegati alle mamme esce tra poco da Einaudi (a quando il sequel delle mamme spiegate ai papà? Ma forse non ce n’è bisogno, sanno già che non possono farne a meno).