sabato 13 giugno 2015

Repubblica 13.6.15
Schizofrenia politica da condono
La decisione di Crocetta legalizza in un colpo solo 30 mila abusi
di Tomaso Montanari


COME in un film horror di terz’ordine riprende vita un devastante virus congelato, un orrendo mostro che dormiva da dodici anni nei cassetti giuridici a triplo fondo della Regione Sicilia: che sempre di più appare autonoma soprattutto dalla Costituzione, oltre che dal buon senso.
Giusto un anno fa, un comunicato stampa della giunta Crocetta annunciava la soddisfazione dell’allora assessore all’ambiente Maria Rita Sgarlata e del presidente della commissione ambiente Giampiero Trizzino per aver bloccato il mostro, e cioè il condono in forma di circolare: «Un atto fondamentale a difesa del territorio siciliano. La circolare di fatto allargava l’ultimo condono edilizio agli immobili ricadenti in aree sulle quali insistono vincoli di protezione, tra i quali quelli paesaggistici ed idrogeologici ». Oggi – silurata la Sgarlata e marginalizzato Trizzino – la stessa identica giunta Crocetta scongela e sottoscrive quella famigerata circolare: un atto di schizofrenia politica che genera istantaneamente un mostruoso supercondono, che a sua volta legalizza in un colpo solo 30mila abusi siciliani. Anche edifici sul mare, anche in zone vinco-late: e soprattutto anche in luoghi ad altissimo rischio idrico e geologico. E qui non c’è solo l’inqualificabile esempio di un’amministrazione che invita i suoi cittadini a perseverare allegramente nell’illegalità in attesa della prossima sanatoria (che immancabilmente arriverà): c’è molto di peggio, perché rinunciando per sempre alle demolizioni, si mettono le basi per le stragi future, nella più completa rimozione della pur recentissima memoria dei trentasette morti dell’alluvione di Giampilieri (Messina, 2009).
Il presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano ha appena constatato pubblicamente che «non esiste una strategia per lo sviluppo del Mezzogiorno». Di fronte all’azzardo inqualificabile della Giunta Crocetta c’è da augurarsi che ciò sia vero letteralmente. Perché se invece una strategia ci fosse, e se questa strategia avesse a che fare con il ballottaggio di domenica prossima, saremmo di fronte al più cinico dei calcoli: puntare tutto sull’ignoranza, e barattare la vita stessa dei cittadini con il loro consenso.
La cosa più impressionante è che quello fino a ieri congelato era un mostro partorito dal governo Berlusconi nel 2003: un mostro che in salsa siciliana è diventato ancor più mostruoso, perché la versione originale non permetteva di condonare gli edifici in aree vincolate. E ci si chiede: ma è possibile che il ministro Delrio e il presidente Renzi rimangano muti di fronte ad un governatore del Pd che resuscita una devastante legge del ventennio berlusconiano, e anzi la peggiora ulteriormente? L’uscita di scena del ministro Maurizio Lupi aveva fatto sperare che il Nazareno dell’ambiente (simboleggiato dallo Sblocca Italia) fosse stato sepolto per sempre: ma ora quel patto risorge, e lo fa nella regione più bella e più infelice di un’Italia che sembra condannata a non cambiare mai verso.