venerdì 5 giugno 2015

La Stampa 5.6.15
“Orange” boicotta la telefonia in Israele
di Maurizio Molinari


Tempesta fra Francia e Israele. Il gigante della telefonia «Orange» vuole rescindere l’accordo con il partner israeliano sposando il boicottaggio anti-insediamenti. Stephane Richard, ceo di Orange, dal Cairo dice: «Se potessi rescinderei subito l’accordo con Partner Communications ma devo valutare i costi».
Per spiegare la decisione, Richard aggiunge: «Nei Paesi arabi è una questione delicata». Il riferimento è a un documento della Federazione internazionale dei diritti umani che accusa «Partner Communications» di «costruire infrastrutture su terre palestinesi confiscate offrendo servizi agli insediamenti».
L’ambasciatore francese negli Usa in un twitter spiega che «per la IV Convenzione di Ginevra gli insediamenti sono illegali ed è illegale contribuirvi». «Orange» è uno dei marchi di telefonia più diffusi in Israele: la reazione di «Partner Communications» è coprire ogni simbolo con una bandiera nazionale. Il presidente Rivlin tuona: «Israele è nato 67 anni fa contro il boicottaggio arabo, ancora oggi c’è chi ci delegittima, Parigi condanni Orange». Il ministro della Cultura, Miri Regev, a Hollande: «Zero tolleranza contro l’antisemitismo» e «licenziate Richard».