giovedì 4 giugno 2015

La Stampa 4.6.15
Collisioni record al Cern, inizia la nuova fisica
Il Large Hadron Collider arriva alla potenza più alta di sempre e promette scoperte straordinarie
di Valentina Arcovio


E’ iniziata la nuova avventura della macchina più potente mai costruita dall’uomo. Il Large Hadron Collider (Lhc) ha dato il via alle prime collisioni di particelle all’energia record di 13mila miliardi di elettronvolt (13 TeV), quasi il doppio di quella che nel 2012 ha portato alla «cattura» del Bosone di Higgs.
Raccogliere dati
Insieme con i primi scontri tra protoni, lungo l’anello di 27 km del super-acceleratore del Cern di Ginevra, anche i quattro esperimenti del gigante della fisica delle particelle - Atlas, Cms, Alice e Lhcb - hanno cominciato a raccogliere i dati che potrebbero riscrivere la fisica. E, anche se nei prossimi anni si continuerà a raccogliere dati, da ora in poi ogni momento è buono per nuovi ed emozionanti colpi di scena. Il viaggio nell’infinitamente piccolo, infatti, permetterà di compiere un tuffo indietro nel tempo, a oltre 13 miliardi di anni, quando il cosmo era costituito da una zuppa incandescente e densa di quark e gluoni.
La «nuova fisica», che ci aspetta oltre il Modello Standard, la teoria che oggi descrive nel modo più efficace le particelle e le loro interazioni, potrebbe essere fatta di dimensioni spazio-temporali nascoste, arrotolate su se stesse. Oppure potrebbe essere costituita da uno zoo di particelle supersimmetriche capaci, tra l’altro, di spiegare la natura di un quarto di ciò che compone l’Universo, la cosiddetta materia oscura.
«Non abbiamo fretta»
«Un risultato fantastico!», è stato il commento entusiasta del direttore generale del Cern, Rolf Heuer, dopo le prime collisioni. «Adesso - aggiunge - non dobbiamo avere fretta: i risultati non arriveranno domani né fra una settimana, ma sicuramente arriveranno e saranno straordinari». Per Fabiola Gianotti, direttore designato del Cern, è «un passo storico per la fisica e la tecnologia. Un passo reso possibile anche dall’importante contributo dell’Italia con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e con l’Ansaldo, che ha costruito oltre un terzo dei magneti superconduttori dell’acceleratore».
Soddisfatto anche Mirko Pojer, tra i responsabili delle operazioni di Lhc. «Questa è una nuova giornata storica - commenta -. Non solo per il Cern, ma per la fisica delle particelle in generale, e soprattutto rappresenta il coronamento del duro lavoro di tante persone che durante i due anni appena trascorsi si è impegnata intensamente per migliorare questa macchina».