martedì 2 giugno 2015

La Stampa 2.6.15
Grillo esulta e gela Emiliano: “Niente inciuci, non ci fermiamo”
Respinta l’offerta del governatore della Puglia, che propone un assessorato
di Paolo Crecchi


Niente accordi e niente assessorati. Beppe Grillo rifiuta l’offerta di Michele Emiliano e con essa ogni tentativo di corteggiamento da parte del Pd. Il presidente della Puglia ha detto che insisterà, vedrebbe benissimo la grillina Antonella Laricchia all’Ambiente, ma il leader dei Cinque Stelle chiude ogni spiraglio.
«Gli inciuci non ci appartengono», e uno. «Se volete fare il reddito di cittadinanza, le energie rinnovabili, abolire Equitalia e altre buone cose noi ci siamo», e due. «Questo qui che ora va in Afghanistan ha avuto quel che si meritava», e tre. «Questo qui» è naturalmente Matteo Renzi, «una marionetta, convinto che i fili se li tirava da solo... Gli italiani cominciano a capire, il Pd ha dimezzato i voti delle Europee».
Il leader si aspettava di più
Vero, come ha ribattuto Matteo Orfini, che «i 5 Stelle festeggiano ma non governeranno in nessuna regione»: però si sono confermati secondo partito a livello nazionale e sono entrati con una folta rappresentanza dove sembrava impossibile. «Abbiamo piantato le radici», si compiace Grillo, «e continueremo a crescere perché è un processo inarrestabile». In realtà il Fondatore, che pure si prodiga in complimenti nei confronti di Alice Salvatore, si aspettava qualcosa di più dalla Liguria.
Nella villa fortino di Sant’Ilario, dove ha atteso i risultati apprezzando il barbecue apparecchiato dalla moglie Parvin, ha vagheggiato fino all’ultimo la grande impresa. Neanche lui si aspettava la vittoria di Giovanni Toti, perfidamente ribattezzato dalla sorridente Alice “Gas Gas”, come il topo obeso della Cenerentola disneyana.
Gli insoddisfatti
La candidata che poteva consegnare ai Cinque Stelle la prima regione italiana, e ora sta riflettendo sulla possibilità di creare in Liguria una giunta ombra «per diventare il peggiore incubo di Gas Gas», forse doveva essere affiancata da qualche tecnico di spessore. Questo è quanto ritiene una parte della base, che non si limita a mormorare dietro le quinte ma registra perplessità e malumori sul blog di Beppe, le sacre scritture del Movimento.
Non sono i soliti stormir di fronda. Stavolta il voto grillino è meno di protesta e più di governo, intercetta i disgustati della politica ma anche i pensionati taglieggiati nel reddito, i giovani disoccupati e i terrorizzati dall’emergenza ambientale, categoria che in Liguria cresce alluvione dopo alluvione, e cioè ogni anno.
Gli «onesti e puliti»
«Decine di nuovi consiglieri onesti e puliti entreranno a far parte delle istituzioni», scrive il Fondatore, ed è la promessa di un impegno preciso. Però saranno in grado, gli «onesti e puliti», di contrastare i vecchi marpioni? Paolo Becchi, ideologo in sonno dei Cinque Stelle, elettorale aveva avvertito: «Governare una regione è cosa complessa, bisogna impegnare personale all’altezza. Se invece vogliamo continuare a fare le sentinelle, va benissimo così». Il Movimento fa il suo ingresso in sette consigli regionali, «non c’eravamo e ora ci siamo» si compiace Grillo. Poi: «Non possiamo che essere contenti della nostra corsa verso il sogno della democrazia diretta, dove i cittadini contano veramente». Ma se l’inserimento di un paio di nomi pesanti avesse consentito la conquista della prima poltrona importante?
Alice Salvatore: «Abbiamo le nostre regole, siamo preparati». Anonimo, vicino al Grande Capo: «A volte, ma non si può dire, confondiamo gli interessi del Movimento con quelli del cittadino. Pur di preservare la purezza commettiamo errori che ci costano il successo, e prima o poi bisognerà affrontare l’argomento se non vogliamo che il medesimo cittadino si stufi, e si rivolga a qualcun altro». Grillo: «Io sarò sempre presente, assieme a Casaleggio». Deciderà lui.