sabato 20 giugno 2015

La Stampa 20.6.15
Il cardinale e quei 30 milioni “nascosti” al Papa
Il porporato Versaldi chiese al manager Profiti di non dire che i soldi pubblici erano utilizzati per comprare la clinica Idi
di Giacomo Galeazzi


Bufera in Curia sulla «sacra» sanità. Un ministro della Santa Sede avrebbe taciuto al Papa che 30 milioni dell’ospedale Bambino Gesù (fondi pubblici italiani) sarebbe stata utilizzata per l’acquisizione dell’Idi, l’istituto dermopatico dell’Immacolata. L’inchiesta del crac delle case di cura Divina Provvidenza ha portato a dieci misure cautelari e alla richiesta d’arresto del senatore Ncd, Antonio Azzollini. Ad essere stato intercettato è il cardinale Giuseppe Versaldi, attuale prefetto dell’Educazione e cattolica e all’epoca presidente della Prefettura degli Affari economici della Santa Sede e delegato pontificio della Congregazione dei Figli dell’Immacolata (i frati dell’Idi). Gli inquirenti tracciano il parallelo tra le due vicende ipotizzando in entrambi i casi il progetto ambizioso da parte dei gruppi proprietari di rientrare in possesso delle strutture una volta depurate dal disavanzo economico (un miliardo di euro per l’Idi, 600 milioni per la Casa Divina Provvidenza) «da scaricare interamente sulla collettività». 
Salvataggio a rischio
In una conversazione registrata il 26 febbraio 2014, il porporato suggerisce al manager Giuseppe Profiti, presidente del Bambino Gesù e commissario straordinario della Provincia italiana dei Figli dell’Immacolata di tenere Francesco all’oscuro. «Il mio invito a non entrare nei dettagli tecnici ancora in discussione non aveva nessuna intenzione di mentire al Papa, ma di tacere di ciò che ancora non era chiaro neppure ai tecnici», replica Versaldi sull’ operazione di salvataggio dell’Idi. Al Bambino Gesù, di proprietà della Santa Sede, smentiscono categoricamente che «propri fondi di bilancio, meno che mai fondi pubblici, siano stati destinati all’acquisizione dell’Idi. Neanche un euro dell’ospedale pediatrico del Vaticano -assicura Mariella Enoc, succeduta a Profiti quattro mesi fa - risulta distratto dalle attività cliniche, di ricerca o organizzative». 
Nella conversazione agli atti della procura di Trani emerge però la volontà del cardinale di nascondere al Papa, con cui insieme a Profiti avrebbe avuto di lì a poco un colloquio, l’intento di dirottare, secondo gli inquirenti, fondi provenienti dalla legge di stabilità destinati al Bambino Gesù a un’operazione di riacquisizione dell’Idi. Versaldi: «..devi tacere che questi trenta milioni ...». Profiti: «Sì. Sì. Sì. Sull’intervento, sì.». Versaldi: «Sono stati dati per l’Idi. E dire semplicemente che, come ogni anno, oltre ai cinquanta sono stati dati trenta per il Bambino Gesù, senza..» Profiti: «Vincolo di destinazione». I 30 milioni di cui si parla, secondo gli inquirenti, sarebbero stati assegnati al Bambino Gesù dalla legge di stabilità. Mistero.
Destinazioni diverse 
I fondi verrebbero utilizzati, nelle intenzioni di Versaldi e Profiti, affinché l’Idi, in amministrazione straordinaria per il forte indebitamento e al centro di un’altra indagine giudiziaria, torni nelle mani della Congregazione religiosa di cui Versaldi è commissario papale. Si sospetta l’uso di denaro pubblico che aveva tutt’altra destinazione.