giovedì 11 giugno 2015

La Stampa 11.6.15
I vescovi che coprono gli abusi sessuali
processati in Vaticano.
Il Papa: abuso d’ufficio episcopale per chi insabbia
di Giacomo Galeazzi


In giudizio a Roma i vescovi inadempienti. Per decisione di Francesco saranno processati in Vaticano i presuli che insabbiano gli abusi sessuali del clero. Svolta storica nella lotta ai preti pedofili: il Papa ha stabilito che sia reato canonico l’«abuso d’ufficio episcopale» riferito ai presuli che non danno seguito alle denunce di violenze di sacerdoti.
Stop alle coperture
«Sono molto contenta che Francesco abbia approvato la proposta della commissione sull’accountability», commenta Mary Collins, membro irlandese della pontificia commissione per la tutela dei minori, da bambina vittima di un prete pedofilo. Il Pontefice ha individuato mezzi e organismi per perseguire i vescovi che coprono gli abusi dei loro sacerdoti. Prioritarie l’ attenzione alle vittime e la prevenzione. Nelle inchieste sulla pedofilia sarà applicato l’abuso di ufficio ai vescovi insabbiatori. Diventano competenti, per le denunce contro i presuli, tre dicasteri vaticani (Vescovi, Evangelizzazione dei popoli e Chiese orientali) e viene rafforzato l’ex Sant’Uffizio, competente per il giudizio, con una nuova sezione giudiziaria.
Sarà nominato un segretario «ad hoc»: un’innovazione che snellirà il carico di arretrati sui processi per abusi del clero. Sulla lotta alla pedofilia del clero, il Papa, d’intesa con il consiglio dei nove cardinali consiglieri, ha recepito le indicazioni dalla commissione per la tutela dei minori. Tra il 2004 ed il 2013, il Vaticano ha allontanato 884 preti accusati di pedofilia, svestendoli dell’abito talare e riducendoli allo stato di laici, cioè di comuni cittadini. Nell’ultimo decennio sono stati 3.420 i casi giunti alla Congregazione per la Dottrina della fede, fondati su accuse credibili di abusi commessi sui minori da membri del clero.
La maggioranza dei casi si riferisce agli anni ‘50, ‘60, 70’ e ‘80.Lo scorso luglio Francesco ha chiesto perdono alle vittime nella messa a Santa Marta in cui hanno preso parte sei vittime delle violenze che poi hanno incontrato in privato il Papa per oltre tre ore. «Davanti a Dio e al suo popolo sono profondamente addolorato per i peccati e i gravi crimini sessuali commessi da membri del clero nei vostri confronti e umilmente chiedo perdono: hanno profanato la stessa immagine di Dio in una sorta di culto sacrilego», ha evidenziato il Pontefice scusandosi anche per i «peccati di omissione da parte dei capi della Chiesa». Dalla parole ai fatti.
Rimozioni immediate
Gli abusi del clero e in particolare i suicidi di chi non ha retto alla pena, avverte Francesco, «pesano sul mio cuore, sulla mia coscienza e su quella di tutta la Chiesa». Dunque «angustia e sofferenza» per gli abusi con cui gli orchi in talare hanno sacrificato i piccoli «all’idolo della loro concupiscenza». E ha ricevuto in privato le sei vittime, tre uomini e tre donne provenienti da Germania, Irlanda e Regno Unito. Tolleranza zero e nessuna zona grigia. Francesco ha già rimosso presuli insabbiatori come Finn a Kansas City e Rivera Plana in Paraguay. Ora crea il tribunale vaticano per i vescovi sospettati di aver coperto preti pedofili invece di collaborare con la giustizia civile nel perseguire chi viola i bambini. Mai più l’alibi di una malintesa «ragion di Chiesa».