sabato 6 giugno 2015

il Sole 6.6.15
A rischio la stabilità politica di Atene
di Vittorio Da Rold


Le ultime mosse del premier greco Alexis Tsipras sono un passo verso il Grexit, l’uscita di Atene dall’euro? Forse, ma sicuramente l’aumento della tensione negoziale sono un passo verso l’instabilità politica del Paese. Dopo cinque anni dall’inizio della crisi, un paese periferico che vale solo il 2% del Pil europeo, è diventato l’epicentro di una crisi finanziaria, poi diventata economica, sociale e infine politica. Oggi ad Atene, dopo l’arrivo dell’ennesima proposta dei creditori che contiene la solita ricetta fallimentare in salsa di austerità degli ultimi cinque anni, con un quarto della popolazione già sotto la soglia di povertà, il rischio non è solo il Grexit, ma la tenuta politica del paese, cerniera delicata con il Medio Oriente. Un paese che nei primi 5 mesi ha visto sestuplicare il numero dei migranti, via mare dalla Turchia alle isole greche. Secondo l’Onu,a tutto maggio sono arrivati in Grecia oltre 42mila migranti, pari a 600 persone al giorno, contro i soli 6.500 dello stesso periodo dell’anno prima e i 43.500 di tutto il 2014. Un impatto terribile per la Grecia di oggi. Se i creditori della troika restassero sulle loro posizioni intransingenti, il destino del governo di Syriza sarebbe segnato con possibili elezioni anticipate in vista. Goldman Sachs lo ha detto apertamente: «La Grecia avrà bisogno di un nuovo mandato politico e di un nuovo Governo, un referendum oppure nuove elezioni». Ma se si dovesse andare al voto cosa sceglierebbero i disillusi elettori greci? Goldman Sachs non lo dice anche se opta per un ritorno a precedenti maggioranze. Invece, molti analisti, temono l’avanzata straripante di Alba dorata, il partito con simpatie fasciste che ha aumentato i consensi con una campagna dai toni anti-immigrazione clandestina e anti-europei. Sarebbe la fine del sogno europeo perché Atene uscirebbe dall’euro e dall’Ue. Sotto il Partenone si decide se vogliamo una moneta unica che si trasformi da irreversibile in un accordo a cambi fissi da cui ciascuno può uscire a suo piacimento oppure un’Europa federale. Per questo Atene è importante, perché dalla soluzione della sua crisi si decide il destino politico europeo.