martedì 9 giugno 2015

Corriere 9.6.15
Cantone: sciogliere il Comune? Complicato
di Ernesto Menicucci


ROMA L’iter per commissariare il Cara di Mineo «è già partito e riguarda non tutta la struttura ma le cooperative coinvolte nell’inchiesta». Mentre sciogliere il Comune di Roma per mafia «è complicato». E non solo perché, come dice l’assessore alla Legalità del Campidoglio, Alfonso Sabella, «ci sono Giubileo e Olimpiadi alle porte». Il motivo lo spiega Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità anticorruzione: «Non bastano i reati, bisogna dimostrare anche che il sistema delle infiltrazioni ha inquinato la macchina amministrativa, che a Roma è enorme».
Sul fronte politico, è la stessa linea di Matteo Renzi: «blindare» Ignazio Marino (e anche Nicola Zingaretti) fino a che non si andrà alle elezioni politiche. L’ordine di scuderia è chiaro: «Andiamo avanti fino al 2018». Per «tenere», rispetto alle rivelazioni di Mafia Capitale 2 che hanno scombussolato soprattutto il Pd, Renzi a più riprese ha mandato le personalità del governo, o dei democratici, in sostegno del sindaco.
Ieri è stata la volta di Debora Serracchiani e di Graziano Delrio, saliti a palazzo Senatorio per dare man forte a Marino. La governatrice del Friuli, all’uscita, ha rilanciato la linea del partito: «Il Pd ha agito prima della magistratura: posso citare Ostia, il caso del capogruppo. Nessuno è rimasto al suo posto». Frase che suscita subito polemiche. Francesco Storace (La Destra) punzecchia: «Il Pd ha informazioni riservate?». Ma anche il capogruppo citato, Francesco D’Ausilio, reagisce piccato: «Le mie dimissioni non c’entrano nulla con Mafia Capitale». Vero. D’Ausilio lasciò molto prima, per il sondaggio da lui commissionato contro il sindaco. E anche su Ostia un aspetto va chiarito: è vero che Tassone, il presidente, si dimise. Ma è anche vero che il Pd voleva costruire, intorno a lui, la «giunta della legalità» chiamando a raccolta Livia Turco e Marco Causi.
Oggi, in consiglio comunale, la surroga dei quattro arrestati. Marino (che ieri, intervenendo alla direzione pd ha ribadito: «Ci sono stati i ladri, c’è la mafia ma noi tutto questo lo stiamo cacciando via per sempre»), salvo ripensamenti non ci sarà, facendo infuriare le opposizioni. Il punto, per i dem, è: come si va avanti? Anche le Olimpiadi 2024 finiscono nel calderone. Matteo Salvini affonda: «Ne riparlerei il prossimo secolo». E la mozione bipartisan di sostegno alla candidatura di Roma è ancora ferma.