domenica 7 giugno 2015

Corriere 7.6.15
Perché Landini copia i format della Leopolda (minuti inclusi)
di Monica Guerzoni


Guai a chiamare la costituente di via dei Frentani la «Leopolda di Landini», perché il paragone con la scenografica kermesse fiorentina di Renzi sarebbe a dir poco azzardato: per gli spazi, per i numeri e anche per i soldi investiti. Ma alcune (pur piccole) coincidenze, fanno tornare alla mente gli anatemi che il leader della Fiom ha più volte lanciato all’indirizzo dell’antica stazione di Firenze, culla e palcoscenico del renzismo.
«Il premier ha rotto con la Leopolda e con gli slogan» tuonava Landini a fine ottobre, dopo aver incassato manganellate dalla polizia in corteo con i siderurgici di Terni, «la Leopolda è una cazzata!». Eppure ecco pillole di Leopolda spuntare al Centro congressi di via Frentani, storico luogo della sinistra-sinistra dove oggi il leader delle tute blu chiuderà la due-giorni fondativa di Coesione sociale. C’è il tempo limite di cinque minuti per ciascun intervento e ci sono le aree tematiche: e pazienza se Landini ne ha previste quattro, contro le cento (anzi 102) allestite dai renziani lo scorso ottobre per l’edizione celebrativa del Vangelo secondo Matteo.
Fissati i punti di contatto, le differenze prevalgono e scandiscono la distanza siderale tra due opposte visioni della sinistra, della politica, del mondo. Le donne di via dei Frentani non disdegnano il look anni Settanta, che sarà pure di moda e però fa a pugni col tacco 12 esibito dal ministro Boschi sul palco della stazione fiorentina. E se alla Leopolda del 2014 andava a ruba la t-shirt col gufo stilizzato e la scritta «io non posso entrare», i Landini Boys sfoggiano felpe della Fiom e magliette con la foto di Che Guevara.    Sono solo gadget, eppure la raccontano lunga sui due leader destinati a duellare ancora, forse anche alle prossime politiche. Se alla Leopolda la parola chiave era «futuro», al popolo di via dei Frentani il passato non sembra fare nemmeno un po’ di paura.