Corriere 6.6.15
La trincea del Pd contro lo scioglimento del Campidoglio
Cantone: Comune ostaggio di un sistema corruttivo
Il prefetto: attendo la relazione. Bindi convoca l’Antimafia
di Alessandro Trocino
ROMA «La richiesta di dimissioni di Marino è strampalata». Lorenzo Guerini, vicesegretario del Pd difende il sindaco di Roma, dopo la seconda puntata di «Mafia Capitale», inchiesta che ha travolto una parte della classe politica romana, di destra e di sinistra. Intorno a Marino fanno quadrato i dirigenti nazionali del Pd, pur tra gli imbarazzi e con il timore che la situazione precipiti. E a dar corpo alle preoccupazioni ci sono le parole del presidente dell’Anticorruzione, Raffaele Cantone: «L’immagine di una amministrazione ostaggio del mondo corruttivo purtroppo non è del tutto sbagliata». Ma anche quelle del prefetto di Roma, Franco Gabrielli, che attende la relazione e dovrà decidere sull’eventuale scioglimento. E che parla di «impatto devastante sulla città»: «Il quadro è desolante, disarmante, impressionante, profondamente lesivo della credibilità delle Istituzioni».
Il ministro della Giustizia Andrea Orlando definisce l’ultima ondata di arresti «una brutta pagina, una tegola per la politica e le istituzioni». Guerini tiene il punto sul sindaco e difende Matteo Orfini, che qualche mese fa accettò il compito ingrato di commissario romano. Orfini aveva affidato a Fabrizio Barca un lavoro di mappatura dei circoli romani. In una prima relazione, Barca usò parole durissime: «Si vanno delineando i tratti di un partito non solo cattivo, ma pericoloso e dannoso». Il 19 giugno sarà presentata la relazione finale. Inutile dire che il clima è teso, ma Orfini ha scelto di non tenere sotto traccia la relazione: la presenterà all’apertura della Festa dell’Unità romana, che quest’anno si terrà a Montesacro, per la prima volta in periferia. Orfini si dice tranquillo: «Sotto Alemanno la criminalità ha dilagato, con Marino abbiamo messo un argine. Guardiamo la città a testa alta». Non è d’accordo con lui il commissario pd di Ostia Stefano Esposito: «Mafia Capitale non è assolutamente addebitabile ad Alemanno, è propaganda, lasciamola a Salvini e ai grillini». I quali hanno denunciato Orfini per aver detto che sono «gli idoli di Cosa Nostra». Orfini replica: «Mi hanno detto che sono il palo della mafia, che sono colluso e cretino. Ho rispetto per i magistrati. Ma se vogliono, ne discuteremo in quella sede e i soldi li donerò alle associazioni che lottano contro la criminalità organizzata». Intanto Rosy Bindi, dopo la polemica sugli «impresentabili», ha convocato per mercoledì la commissione Antimafia. All’ordine del giorno, «comunicazioni del presidente».