sabato 9 maggio 2015

Repubblica 9.5.15
Elly Schlein
“Volevo riportare Prodi ma ora non sopporto più le troppe scelte di destra”
“Dagli immigrati ai diritti civili alla fiducia sull’Italicum era insopportabile la perenne contraddizione”
intervista di Eleonora Cappelli


BOLOGNA «Vale la pena di lottare dentro al partito finché c’è il partito, ma io temo che non esista già più e si sia trasformato in un’altra cosa. Le nostre politiche stanno diventando di centrodestra». L’eurodeputata Elly Schlein lascia il Pd, sulle orme di Pippo Civati. Un anno fa è volata a Strasburgo con oltre 53 mila preferenze, dopo aver dato vita a Bologna a Occupy Pd ed essere andata sotto casa di Romano Prodi a chiedergli di riprendere la tessera dei democratici. Ora l’addio.
Elly Schlein, qual è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso?
«Sono mesi che il governo fa cose in cui non riesco a riconoscermi, ma la fiducia sull’Italicum è stato un vero colpo. L’elenco è lungo: questo è il governo che ha messo fine a Mare Nostrum e io non sono affatto convinta che Triton sia una risposta adeguata. Lotto per i diritti civili e il mio ministro dell’Interno impone la cancellazione delle nozze tra persone dello stesso sesso. Sogno un futuro sostenibile e mi ritrovo le trivelle rimesse in moto dallo Sblocca Italia. Non sopportavo più questa perenne contraddizione ».
Anche “Occupy Pd”, nato sull’onda della delusione del voto del 2013, era una protesta. Però lei ha sempre detto di voler cambiare il partito da dentro.
«Noi occupammo le sedi del partito contro le larghe intese, ma ora sono le larghe intese che stanno occupando noi. Il Pd non è quello che era nato per essere. Comunque deve preoccupare non il mio addio, o quello di Civati, ma le scissioni silenziose dei nostri elettori».
Cosa intende?
«Il mio segretario ha sostenuto che il 37% di affluenza in Emilia alle ultime regionali era un dato secondario. Come si fa a pensare una cosa simile? Io ho sempre lavorato per riportare a votare quelli che non ci andavano. C’è una sofferenza evidente, in tutta Italia: guardiamo in Campania, quello che ha scritto Roberto Saviano, guardiamo la Sicilia e le primarie di Agrigento. Pensiamo alla Liguria. Io non riesco a staccare il locale dal nazionale ».
Lei voleva convincere Prodi a tornare nel Pd, ma alla fine l’ha imitato nel non rinnovare la tessera… «Prodi ha le sue ragioni per essere purtroppo oggi fuori dalla politica, ma lui per me è stato un faro e lo è ancora oggi».
Cosa risponde a chi la accusa di voler far perdere il Pd, o di essere conservatrice?
«Io ho compiuto 30 anni tre giorni fa, come fanno a dirmi che non voglio cambiare? Solo che c’è differenza tra cambiare in meglio e in peggio».
Sel le dà in benvenuto a sinistra. E c’è chi la vede protagonista alle comunali di Bologna del 2016.
«No, il mio sguardo oggi è solo ai compagni che lascio».