sabato 9 maggio 2015

Repubblica 9.5.15
Laterza va in scena oltre ai libri fa spettacoli
di Anna Bandettini


ROMA In un momento di molte incertezze, specie economiche, per il teatro italiano, succedono anche cose interessanti. L’editore Laterza diventa “produttore di spettacoli”: oltre ai libri, oltre ai festival culturali, la casa editrice darà il suo marchio (e un budget: per ogni progetto si parla di cifre come per un libro, dai 50 mila euro in su) per l’allestimento di spettacoli. Una novità importante in un paese dove i privati investono poco e dove gli steccati — editoria da una parte, teatro, cinema dall’altra — sono invalicabili. «L’ho fatto proprio per rompere le barriere, oltre che per portare, in un campo dove abbiamo tanto da imparare, la nostra esperienza, quella dei festival ma soprattutto quella delle “Lezioni di storia” che da dieci anni organizziamo a Roma, e che sono vere performance teatrali», spiega Giuseppe Laterza, 58enne presidente della casa editrice.
Il suo primo spettacolo da produttore è La guerra grande, sostenuto dal Teatro di Roma che lo ospiterà al Teatro India il 23 e 24 maggio e poi in tournée. L’occasione l’ha data il libro omonimo (ovviamente Laterza) di Antonio Gibelli, professore di storia contemporanea, che racconta il primo conflitto mondiale dalle “storie della gente comune” come recita il sottotitolo. «Volevo che il tema della guerra arrivasse anche ai giovani e il teatro mi è sembrato il linguaggio giusto e coinvolgente — spiega Laterza — Perché leggere un libro è un’esperienza fondamentale ma individuale, il teatro invece è comunità, condivisione ». Lo spettacolo è diretto dal giovane regista Roberto Di Maio che ha anche adattato il testo originale, equilibrando momenti drammatici a altri più leggeri e ironici. E giovani anche gli attori: da Stefano Fresi, il Secco di Romanzo criminale a Lucrezia Guidone, la più giovane attrice del teatro di Ronconi, Diego Sepe, Petix, Beatrice Fedi, Piero Cardano, Rosario Cristini. «Sono contento perché ho già ricevuto reazioni positive da artisti come Massimo Popolizio, Elio Germano, Claudio Longhi e dalla Presidenza del Consiglio che ha inserito lo spettacolo nelle celebrazioni della Grande guerra». E in cantiere c’è già un secondo progetto: «L’anglista e storico Alessandro Portelli terrà al Festival di Trento una lezione sul sogno americano dal Grande Gasby a Springsteen».