venerdì 8 maggio 2015

Repubblica 8.5.15
La Marina si rinnova ordine da 3,5 miliardi Sorridono Fincantieri e Finmeccanica
Il gruppo guidato da Mauro Moretti nel primo trimestre ritorna in utile
di Luca Pagni


MILANO Sei pattugliatori d’altura (più un’opzione per altri quattro) che possono svolgere sia operazioni di carattere civile, (come la protezione e il soccorso in mare, attrezzati con i più avanzati sistemi di rilevazione e di radar) sia militare (con un’ampia dotazione di sistemi di autodifesa). A cui va aggiunta una unità di supporto logistico, non di poco conto poichè si tratta di una nave ospedale che sarà attrezzata tra l’altro - con una sala operatoria di alto livello e con almeno 12 posti letto per pazienti gravi.
È questo il contenuto di una commessa da 3,5 miliardi per i sei pattugliatori, più altri 372 milioni per la nave appoggio. Se la sono aggiudicata Fincantieri e Finmeccanica, le due aziende che hanno il Tesoro come socio di maggioranza: la prima è uno dei leader nella cantieristica navale (anche in campo militare), la seconda è stata coinvolta attraverso la controllata Selex.
Del tutto evidente l’impiego delle navi una volta consegnate (nel 2019 la nave appoggio, dal 2021 i pattugliatori con cadenza annuale): operazioni lungo la rotta dei migranti nel Mediterraneo, con mezzi più idonei e flessibili, che possano intervenire sia per azioni umanitarie che di offesa in caso di blocchi navali. Non per nulla, la commessa che era attesa - fa parte di un rinnovamento della Marina militare italiana, secondo il piano sottoscritto dall’Occar (l’Organizzazione congiunta per la cooperazione sugli armamenti) di cui fanno parte Gran Bretagna, Germania, Italia, Francia, Belgio e Spagna.
Dei 3,5 miliardi, 2,3 andranno a Fincantieri (che non a caso ieri è salita in Borsa dell’1,06 per cento), mentre a Finmeccanica spetterà al parte rimanente. La società guidata da Mauro Moretti ha approvato ieri i conti del primo trimestre dell'anno, chiuso con un risultato netto ordinario positivo per 4 milioni, rispetto alla perdita di 15 milioni del primo trimestre 2014. Un risultato a cui non si possono ancora sommare - perché il contratto di cessione definitiva è in via di definizione - le entrate per la vendita del settore trasporti (Anslado Sts e Ansaldo Breda).
La trimestrale approvata mostra un margine operativo lordo positivo per 157 milioni (+11%) rispetto ai 141 milioni del primo trimestre 2014. Gli ordini sono pari a 2,641 miliardi, sostanzialmente in linea con il primo trimestre 2014, che - ricorda una nota del gruppo - aveva beneficiato di importanti ordini nel settore elicotteri dal ministero della difesa britannico. Il portafoglio ordini è pari a 30,169 miliardi, che assicura circa due anni e mezzo di produzione. I ricavi ammontano a 2,654 miliardi (+4%).