Repubblica 3.5.15
Se la storia va in direzione del caos
di Piergiorgio Odifreddi
CENTOCINQUANT’ANNI fa, il 24 aprile 1865, Rudolf Clausius discusse in una conferenza «un concetto appropriato per la teoria del calore», lo indicò con il simbolo S e lo chiamò entropia. Il simbolo fu scelto in onore di Sidi Carnot, uno scienziato francese di inizio Ottocento considerato il padre della termodinamica. E il nome fu coniato in assonanza con “energia”, a partire dal greco trope , “trasformazione”. In origine l’entropia venne definita come la perdita irreversibile di calore di un sistema, ma in seguito si trovò un collegamento fra la temperatura e il movimento delle molecole, e fu possibile riformularla come la misura del disordine di un sistema. La seconda legge della termodinamica, che nella versione di Clausius riguardava il fatto che il calore tende a disperdersi, divenne dunque l’affermazione che il disordine tende a crescere: cosa, peraltro, facilmente osservabile anche in casa propria. Applicata all’universo nella sua interezza, questa legge prevede la sua morte termica nel freddo e nel caos. La storia cosmica va dunque dall’ordine al disordine: esattamente come sembra andare anche quella umana, in cui il passare del tempo testimonia un costante peggioramento delle cose.