venerdì 22 maggio 2015

Repubblica 22.5.15
Il cardinale Cottier
“Nel cuore di tutti c’è un anelito verso il Creatore”


«C’È nel cuore di tutti, di ogni uomo, un anelito verso l’assoluto e Dio che forse non è sempre cosciente ma che resta iscritto nella natura dello spirito. Questo anelito porta verso Dio seppure Dio lo si rifiuti o ci si dichiari a lui indifferenti». Pro teologo emerito della Casa pontificia, il cardinale domenicano francese Georges Cottier, per anni ha visionato i testi papali valutandone la conformità dottrinale. Fresco autore con Monica Mondo di Selfie (Cantagalli), Cottier ritiene la Chiesa debba guardare positivamente a qualsiasi religiosità, senza chiusure o paure, «e soprattutto senza giudicare nessuno».
Padre, perché riunirsi per un qualcosa che ricorda lontanamente una Messa o una celebrazione religiosa seppure ci si dichiari indifferenti a Dio?
«È la domanda che vorrei porre io a queste persone. Forse c’è in loro il bisogno recondito di trovare un senso alla propria esistenza. E il trovarsi è un modo per provare a trovare questo senso, questo significato. Certo, occorrerebbe capire bene chi sono queste persone. E cioè da dove vengono. Quali esperienze hanno fatto. E, se si dichiarano atei, se sono contro il religioso oppure no».
Dicono di essere indifferenti e non contrari a nessun credo, seppure non ne professino alcuno.
«Allora la domanda che occorre fare loro è perché sentono il bisogno di riunirsi. Ritengo comunque che dietro ogni persona vi sia una storia da scoprire. L’itinerario spirituale, infatti, perché anche in questo caso nonostante tutto mi sembra si possa parlare di itinerario spirituale, tocca i singoli ed è diverso in ognuno. Chissà, probabilmente ogni persona che partecipa a questi raduni lo fa per motivi diversi e con ognuno sarebbe bello parlare, capire, conoscere ». ( p. r.)