domenica 17 maggio 2015

Repubblica 17.5.15
Carla Cantone (SPI CGIL)
“Ridare tutto ai redditi bassi ma la soluzione sia concertata”
intervista di R. Ma.


«Sono molto arrabbiata», dice Carla Cantone, segretario generale dello Spi, il sindacato dei pensionati della Cgil con tre milioni di iscritti. «Perché bisogna smetterla con questa campagna denigratoria nei confronti dei pensionati. Chi oggi prende una pensione se l’è guadagnata con anni di lavoro, non gliel’ha regalata nessuno. Le pensioni non sono illegali, non sono né vitalizi né super pensioni d’oro».
Dietro questo suo sfogo c’è l’idea di chiedere il completo recupero dell’indicizzazione mancata a favore dei pensionati?
«Non sono così matta! Intanto c’è un disordine totale su questa materia. Tutti leggiamo le informazioni che appaiono sui giornali, ma il governo non ha mai fornito indicazioni precise. Noi continuiamo a chiedere un tavolo di confronto. Se venisse Renzi gli farebbe soltanto bene alla salute. Se non ci si parla, se non ci si ascolta, si crea solo confusione».
Lei cosa direbbe a Renzi?
«Mi farebbe piacere sapere che cosa hanno fatto con i sedici miliardi che hanno tolto in quattro anni dalle tasche dei pensionati».
Perché, secondo lei cosa ci hanno fatto?
«Ci hanno coperto i buchi dei conti pubblici. Hanno fatto cassa con i soldi dei pensionati. La cosa più facile perché i pensionati non possono nemmeno scioperare».
Ma lei è d’accordo su un intervento che restituisca il mancato adeguamento al costo della vita soprattutto ai pensionati delle fasce più basse?
«Guardi, il mio problema non sono tanto gli arretrati. La cosa più importante è ripristinare il diritto alla difesa del potere d’acquisto dei pensionati. Lo sa che i pensionati hanno perso oltre il 30 per cento del loro potere d’acquisto negli ultimi diciotto anni?».
Dunque rinuncereste agli arretrati?
«No. Dico che non siamo contrari a un intervento legislativo che differenzi anche temporalmente la restituzione in base al reddito. Ritengo che chi percepisce un assegno cinque o sei volte il minimo possa anche aspettare».
Cosa dice, allora, a chi come i Cinque Stelle minaccia un’ondata di ricorsi se non ci sarà la restituzione integrale?
«Dico anche a loro di abbassare i toni. Che provino a ragionare con la testa. Questa è gente che pensa di essere sempre in campagna elettorale». (r. ma.)