Repubblica 17.5.15
A bordo quattrocento migranti
E la coppia di filantropi sbarca in Sicilia con la nave salva profughi
di Emanuele Lauria
MESSINA La “nave della solidarietà” ha incrociato davanti alla statua della Madonna della lettera intorno alle 13. E, di lì a poco, ha lasciato sulla banchina Marconi il suo carico di vite scampate alle onde: 405 migranti, prevalentemente eritrei, soccorsi il 14 maggio su un barcone di legno a 30 miglia dalle coste libiche, fra Tripoli e il confine ovest della Tunisia. Lo sbarco ha sancito numeri da record della missione filantropica di Regina e Christopher Catrambone, lei calabrese e lui statunitense di origine calabrese, che hanno messo su un’organizzazione denominata Moas (Migrant offshore aid station) con lo scopo di cercare e trarre in salvo gli extracomunitari in fuga verso l’Europa.
La Moas, che ha sede a Malta, è l’unica associazione privata che si occupa in modo strutturale del recupero dei naufraghi nel Mediterraneo. Ha ripreso l’attività da pochi giorni e dal 5 maggio, il giorno di un primo sbarco a Pozzallo, a ieri ha salvato oltre 1.400 persone., fra cui 211 donne e 106 bambini. Sono numeri che con orgoglio vanta Cristopher Catrambone, giunto a Messina a bordo della nave Phoenix. Negli occhi ancora il terrore dei migranti durante le operazioni di soccorso: «Il nostro equipaggio — racconta Catrambone sul profilo Twitter dell’organizzazione — non aveva mai visto nulla di simile. Questa gente veniva su dalla stiva della barca in un flusso infinito di umanità. Alcuni, fra i migranti, ci hanno raccontato storie terribili di persecuzione e fuga. Queste persone non hanno la libertà, non hanno nulla».
La Phoenix è una nave da 40 metri, con un personale di venti fra medici e soccorritori, dotata di una pista su cui decollano e atterrano due droni che supportano le ricerche in mare. È una sorta di ambulanza del Mediterraneo che, in raccordo con le autorità, coadiuva i mezzi “ufficiali”. L’idea, ai coniugi Catrambone, nacque nell’estate del 2013, durante una vacanza in barca nel Mediterraneo, alla vista di una giacca a pelo d’acqua al largo di Lampedusa. Da allora, 3mila salvataggi “privati” l’anno scorso, oltre 1.400 già quest’anno. L’ultimo approdo della missione ieri a Messina. Con la benedizione della Madonna della lettera.