La Stampa 28.5.15
Caso impresentabili
Agitazione nel Pd in attesa dell’elenco
Guerini: siamo puliti, le altre liste non sono un problema nostro
Domani i nomi dell’Antimafia. Bindi: “Controlli scrupolosi”
di Carlo Bertini
C’è Grillo che chiede di tirare subito fuori i nomi degli «impresentabili»: «perché Rosy Boccacucita Bindi ha deciso di tenerli segreti fino a venerdì, al limite del silenzio elettorale? Per non imbarazzare i candidati governatori del Pd?». Ci sono gli alfaniani parecchio irritati, «la legge stabilisca chi si può candidare e chi no, bisogna conoscere le liste prima e non l’ultimo giorno, così è un pasticcio», dice Quagliariello. Ci sono i quattro candidati pugliesi emersi dal primo screening dell’Antimafia che reagiscono rivendicando la loro innocenza e minacciando querele.
C’è poi il premier che ripete prima in pubblico e poi su Facebook che non teme nessuna lista, perché «nel Pd non ci sono impresentabili. Il Pd è il partito che ha fatto la legge anticorruzione con pene molto più dure di quelle di prima, ha rimesso il falso in bilancio, ha messo l’autoriciclaggio e ha fatto la legge sugli ecoreati. Il Pd è la legalità», dice Renzi.
I dubbi sui tempi
Insomma, il caso De Luca e le polemiche sugli «impresentabili» avvelenano gli ultimi giorni di campagna elettorale; e anche sull’iniziativa dell’Antimafia ora piovono strali da più parti, tanto che la Bindi in serata reagisce con una nota in cui chiarisce che «il controllo delle liste rientra nei compiti della Commissione». Spiegando che alla luce del codice di autoregolamentazione in materia di candidature approvato lo scorso settembre, l’iniziativa assunta è un atto obbligato. L’elenco completo uscirà venerdì, ma più d’uno nel Pd dubita che arrivino in tempo i riscontri. La Bindi però è fermamente intenzionata a rispettare i tempi. «In assenza di un sistema informativo unico sui dati giudiziari, la raccolta delle informazioni e il necessario riscontro si sono rivelati complessi e laboriosi», puntualizza. «Nonostante le difficoltà oggettive, la Commissione sta svolgendo con il massimo scrupolo il proprio lavoro».
Il timore di contraccolpi
Il Pd mette le mani avanti, «sono certo che alle liste del Pd verrà confermata la qualità. Sulle altre collegate a De Luca che riguardano altri partiti rispondano altri partiti», taglia corto Lorenzo Guerini da Napoli. «I non candidabili sono nelle liste collegate e concorreranno al premio di maggioranza» è la previsione di Arturo Scotto di Sel. È evidente che per il Pd gli ultimi giorni di questa campagna sono in salita: il colpo su De Luca, malgrado il responsabile giustizia del Pd Davide Ermini dica che «alla fine tutto questo can can non cambia nulla, perché sarà sempre un giudice a decidere», offre argomenti all’avversario Caldoro e mette il candidato Pd in una posizione scomoda assai. «Ora ci preoccupiamo di vincere, puntando a neutralizzare l’effetto che può avere sul voto d’opinione a Napoli che può far la differenza», dicono gli uomini del premier; e anche l’incognita sulla lista degli impresentabili a due giorni dalle urne fa tremare i polsi. Se la verifica in Liguria, Marche, Toscana e Veneto è ok, dopo la Puglia a finire sotto i riflettori potrebbe essere la Campania. E nel week end sarà difficile mantenere il silenzio elettorale...