lunedì 25 maggio 2015

La Stampa 25.5.15
Nel cuore dell’Emilia rossa il partitone diventa liquido
Contratti di solidarietà per i dipendenti Pd
di Franco Giubilei


Dal partitone di una volta al partitello liquido di oggi, come nouvelle vague renziana impone. Definizione e confronti saranno anche ingenerosi, perché gli ultimi trent’anni hanno stravolto apparati e militanza, ma fa comunque impressione pensare che l’ex bastione rosso dei 70mila iscritti al Pci dell’85 si sia ridotto agli attuali 8mila tesserati del Pd. E non è tutto, perché l’ex federazione più forte d’Italia, dove un abitante della provincia su otto era iscritto al Partito comunista – ai tempi d’oro Modena se la batteva con Bologna, che però è grande più del doppio –, ora si ritrova stretta in una crisi di tessere e di bilancio: il Pd locale dunque si avvia a una dolorosa cura dimagrante che prevede un taglio drastico delle sezioni in città, da 15 a 9, e il contratto di solidarietà per la ventina di dipendenti, fra funzionari politici e amministrativi. Se si aggiunge il malumore dei militanti, i mitici volontari delle feste dell’Unità che proprio di recente, con una lettera all’assemblea cittadina, hanno rimproverato i vertici del partito di essere un po’ troppo distanti, il panorama si fa ancora più tetro. Si direbbe che Modena, dove l’ultimo sindaco Pd Giancarlo Muzzarelli è stato eletto per la prima volta al ballottaggio dopo decenni di dominio incontrastato e maggioranze monocolori, rifletta a meraviglia le difficoltà generali di un partito che stenta a mantenere i rapporti con la sua base tradizionale, mentre il suo leader nazionale Renzi viaggia in tutt’altra dimensione. Un altro allarme è arrivato dalle elezioni regionali di novembre, quando ha votato il 37,7% degli aventi diritto. Ed ecco il piano di ridimensionamento: «Le risorse stanno calando, sia per il calo del tesseramento (meno 27% rispetto al 2013, ndr), sia per l’eliminazione del finanziamento pubblico ai partiti – spiega il segretario provinciale Pd Lucia Bursi - In tempi di crisi poi si risparmia anche sulla tessera, e il risultato è il calo degli iscritti, minore rispetto al dato nazionale, ma pur sempre un calo. Ecco perché abbiamo deciso di accorpare alcuni circoli e di proporre al sindacato un piano di solidarietà per i nostri dipendenti». Il Pd cambierà anche casa, trasferendosi nell’ex sede di Confesercenti e compiendo il quarto trasloco in vent’anni in ambienti progressivamente più piccoli, rispetto ai 3.500 metri quadri di viale Fontanelli dell’epoca aurea del Pci. Ricorda Fausto Cigni, «il sindaco di Modena Est», una vita fra partito e Cgil: «Che oggi tu debba mettere una ventina di persone in solidarietà è una roba inaccettabile. Si respira un’aria che non mi piace affatto ma c’è ancora voglia di fare e di riscatto».