lunedì 18 maggio 2015

La Stampa 18.5.15
Liguria al voto, incubo pareggio: il Pd nei sondaggi è sotto il 35%
Senza la maggioranza in consiglio per la Paita non si escludono alleanze con Forza Italia e Ncd
di Amedeo La Mattina


Pippo Civati e Luca Pastorino sono gli spettri che si aggirano tra le stanze del comitato elettorale di Raffaella Paita. I due fuoriusciti dal Pd stanno provocando una preoccupante emorragia di voti che potrebbe far perdere la candidata del Pd o consegnarle una vittoria senza maggioranza. Il primo giugno la Paita rischia di poter contare solo 15 consiglieri regionali su 30 e di non riuscire a governare la Liguria. Sarebbe un’anatra zoppa. A quel punto il vertice del Pd non esclude nulla, anche alleanze con Forza Italia e Ncd.
Rischio anatra zoppa
Le liste del Pd dovrebbero superare il 35% per avere una maggioranza sicura di 16-18 consiglieri e non dover chiedere i voti ad altri gruppi. Ma i Democratici (almeno secondo i sondaggi che, per la verità, non ci azzeccano quasi mai negli ultimi tempi) questa percentuale non ce l’hanno. Quindi l’anatra zoppa, pur vincendo, vedrebbe materializzarsi un altro spettro, quello del Nazareno. Ovviamente oggi Paita dice mai e poi mai un’alleanza con Toti e Forza Italia. «Il tema non esiste, io vincerò e avrò i voti per governare la Liguria, nonostante i corvi e coloro che vogliono far vincere il portavoce di Berlusconi e il lepenista Salvini». Anche Toti esclude un patto del Nazareno in salsa ligure, ma lascia un minimo di suspence: «Vedremo dopo, ma tanto vinciamo noi». In campagna elettorale nessuno scopre le carte, ma senza una maggioranza netta o un compromesso con una parte dell’opposizione la Liguria tornerà presto alla urne.
Il «PaiToti» e il «CivaToti»
Civati spera che vinca Pastorino e in questo caso «farà un governo di minoranza». «Mentre se vince Paita si formerà una coalizione dei PaiToti», acronimo di Paita e Toti. «I PaiToti - aggiunge sarcastico Civati - sono una nuova specie ligure che noi a Roma conosciamo già». Un altro acronimo lo inventa Matteo Orfini, il «CivaToti». Sì, spiega il presidente del Pd, perchè Civati è «il migliore alleato di Toti e di Berlusconi. Trovo curioso che chi esce dal Pd per fare qualcosa di più a sinistra in realtà poi fa di tutto per danneggiare la sinistra e aiutare Berlusconi e l’estrema destra alleata con lui». Insomma, un classico della sinistra più radicale che si è vista all’opera negli anni scorsi, ai tempi dell’Ulivo, di Rifondazione comunista e del governo Prodi. È il déjà vu di Debora Serracchiani che richiama i momenti bui della lotta fratricida a sinistra. «Lo ha detto Civati che è meglio Berlusconi di Renzi. Ecco perché vuol far vincere Toti. Bertinotti 2, il ritorno».
Il Pd conta su Ncd-Udc
Chi uscirebbe sconfitto dal «PaiToti» sarebbe il leader leghista, che marca a uomo il candidato del centrodestra e consigliere di Berlusconi. «Ma stiamo scherzando? Un’alleanza con il Pd che ha distrutto la Liguria? I pateracchi li lascio al Pd, che porta a votare alle primarie gente varia ed eventuale. In Liguria vinceranno Toti e la Lega, dal primo giugno ci rimbocchiamo le maniche per riportare la Regione fuori dal terzo mondo in cui l’ha fatta precipitare il Pd». Salvini poi precisa di non essere alleato con Alfano, mentre «in Liguria ci sono anche nell’Ncd persone per bene che non vedono l’ora di fare un’opposizione seria al Governo Renzi». Ma Salvini dovrebbe stare più accorto. Intanto non è da escludere che, se eletto, Enrico Musso, capolista di «Liguria libera» accreditata di un 7-8%, possa sostenere Paita («voteremo provvedimenti in sintonia con il nostro programma»). Salvini dovrebbe stare attento soprattutto a Ncd-Udc della Liguria. A Roma, a largo del Nazareno, tra il serio e il faceto dicono: se la Paita sarà un’anatra zoppa a causa di Civati e Pastorino, si potrà aprire a Toti. «Sarà colpa loro». Ma Toti e Berlusconi hanno sul collo il fiato di Salvini. Allora il piano B è quello di tirarsi dentro Ncd. Alfano non potrà dire no a Renzi