sabato 30 maggio 2015

Il Sole 30.5.15
Vaticano, più controlli sulla finanza
Rapporto Aif: nel 2014 sendono a 147 le segnalazioni di transazioni sospette
di Carlo Marroni


Si riducono le operazioni finanziarie sospette in Vaticano, in un contesto di progressivo rafforzamento di un sistema interno di prevenzione e contrasto agli illeciti. E' il frutto di un processo di riforma delle finanze vaticane, che mentre resta un cantiere aperto sul fronte delle strutture su quello delle vigilanza si avvia verso un consolidamento. Nel rapporto annuale dell'Aif, l'Autorità di informazione finanziaria emerge che lo scorso anno si sono registrate 147 segnalazioni di transazioni sospette, in calo rispetto alle 202 del 2013. Per la prima volta sono segnalate operazioni bloccate in via preventiva: sono state tre per un ammontare di 561mila euro. Inoltre sono stati sette i rapporti al Promotore di giustizia (8 nel 2013): per questi casi «i potenziali reati prospettati davanti all'autorità giudiziaria sono tentata frode e tentata grave evasione fiscale», anche se - va detto - dentro il Vaticano non c’è una regime fiscale. Inoltre lo scorso anno l’Aif – anche su sollecitazione di Moneyval – ha effettuato la prima ispezione negli uffici dello Ior, che fu eseguita con la consulenza della Ernst & Young: «I risultati non hanno mostrato criticità fondamentali» ma quanche correttivo deve essere apportato. I soldi contato in uscita, che devono essere dichiarati sopra 10mila euro, sono ammontati a 22 milioni, e 11 quelli in entrata.
L'Aif ha inoltre il compito, per compito di “dialogare” con le autorità degli altri paesi, sia in campo di contrasto al riciclaggio sia in materia di vigilanza. Con l'Italia restano delle criticità, rivenienti dai casi giudiziari scoppiati negli anni scorsi attorno allo Ior, tanto che da quattro anni di fatto le relazioni “bancarie” tra i due stati sono congelate, e si stima che ci siano almeno un centinaio di milioni di depositi vaticani fermi negli istituti italiani. Come procede il dialogo con Via Nazionale? «Ci sono un buon grado di dialogo e di reciproca fiducia e speriamo, tra non molto tempo, di formalizzare la cooperazione e gli scambi di informazione» con Banca d’Italia, ha risposto il direttore Aif, Tommaso Di Ruzza, in carica dall'inizio dell’anno. Nel 2014 l’Aif ha «rafforzato massicciamente la cooperazione internazionale» ha aggiunto il presidente, René Brulhart, richiamando la sottoscrizione dei protocolli d'intesa con le altre unità di informazione finanziaria di molti altri paesi, Italia inclusa.