venerdì 29 maggio 2015

Il Sole 29.5.15
A Trento fino al 2 giugno
Mobilità sociale e diseguaglianze, parte il festival dell’economia
di Dino Pesole


Decima edizione del Festival dell’Economia a Trento, con al centro il tema della mobilità sociale e delle diseguaglianze. Argomento cruciale per l’Italia al pari dell’Europa, in una fase di delicata e complessa transizione che ha l’ambizione di traghettare il Vecchio Continente fuori dalle secche della crisi e progettare un nuovo modello di sviluppo che ponga al centro il sostegno alla crescita, all’occupazione e agli investimenti. Il tutto mentre si assiste – ed eccoci al tema portante del Festival – a un fenomeno preoccupante che il presidente dell’Inps, Tito Boeri, direttore scientifico del Festival, sintetizza così: «Stanno aumentando i divari tra Paesi in Europa. In questo modo, l’unione monetaria non può reggere». Sarà oggi lo stesso Boeri, a inaugurare quello che è ormai è divenuto un appuntamento fondamentale, coronato da un successo e un’attenzione crescente. «Quando le disuguaglianze statiche si allargano troppo, quando il 10% più ricco della popolazione ottiene il 50% del reddito nazionale e fino al 70% della ricchezza accumulata, come oggi avviene negli Stati Uniti – osserva Boeri - è difficile che la mobilità sociale possa coprire distanze così grandi. Al tempo stesso se la società si cristallizza, eliminando le possibilità di dinamicità al suo interno, le disuguaglianze statiche tendono ad aumentare. Perché è proprio a questo che serve la mobilità sociale: evitare che le differenze nei redditi si perpetuino e si amplifichino».
L’Europa è a un bivio, ma l’impressione è che la rotta non sia ancora tracciata e pienamente condivisa. Ne discuteranno domani pomeriggio all’Auditorium Santa Chiara il presidente del Consiglio, Matteo Renzi e il primo ministro francese, Manuel Valls con un focus specifico sugli interventi messi in campo dai due paesi per invertire la rotta in direzione della crescita, e sulla necessità che l’Europa volti finalmente pagina dopo gli anni del rigore e dell’austerità targata Germania imposti dalla crisi. Politiche europee in direzione della crescita anche al centro dell’intervento del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan in programma per il pomeriggio del 1 giugno. Altro appuntamento di rilievo nella mattinata del 2 giugno con il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco che interverrà per la prima volta al Festival. Un’occasione per tornare sugli spunti più rilevanti della relazione annuale svoltasi lo scorso 26 maggio.
Il tema delle riforme, dunque, in primo piano per sostenere l’azione della Bce. Il «Quantitative easing» è carburante prezioso nel motore inceppato della crescita in Europa, ma da solo non basta a consolidare e rendere strutturale la fragile ripresa in atto da qualche mese.
Come di consueto, occorrerà scegliere con accortezza tra le decine di appuntamenti in programma. Quest’anno sono 93 gli eventi ospitati in 16 sale e teatri. Molto atteso è l’appuntamento di domani pomeriggio con una delle “star” del Festival, l’economista francese Thomas Piketty, che con il suo «Il capitale del XXI secolo», il best seller del 2014, ha aperto la strada a un dibattito a tutto campo sul tema delle diseguaglianze, sulle dinamiche che regolano l’accumulazione e la distribuzione del reddito e della ricchezza, con uno sguardo retrospettivo che risale fino al Settecento. Di rilievo la conferenza di ieri del premio Nobel Joseph Stiglitz («La grande frattura: nuove prospettive sulla disuguaglianza e su come ridurla»).
Spazio anche a riflessioni a tutto campo sulla spesa pubblica nel nostro paese. Occasione offerta domenica pomeriggio dalla presentazione del libro di Carlo Cottarelli, ex commissario alla spending review ora rientrato al Fmi, dal titolo «La lista della spesa: la verità sulla spesa pubblica italiana e come si può tagliarla».
Analisi e riflessioni sul tema delle diseguaglianze che quest’anno il Festival affida anche a storici come Alessandro Portelli che domattina parlerà dei «sogni americani, dal Grande Gatsby a Bruce Springsteen», oggetto di una serie di lezioni appena tenute all’Università di Princeton.