il Fatto 8.5.15
Migranti, basta stragi: muoiono 10 alla volta
di Antonio Padellaro
Finalmente risolto il problema delle stragi degli immigrati: se annegano massimo in dieci alla volta, non se ne accorge nessuno. Infatti, dopo l’ecatombe del 21 aprile nel Canale di Sicilia, quando ne morirono da 700 a 900 (cento più cento meno), tre giorni fa a Catania è approdata una nave mercantile con 197 superstiti e cinque corpi a bordo, mentre quelli affogati prima del salvataggio sarebbero stati una quarantina. Registrati altri tre morti su una barca arrivata a Crotone, mentre una decina sarebbero i dispersi segnalati nei giorni precedenti. Insomma, con il contingentamento dei cadaveri il governo sta adottando misure concrete ed efficaci, diamogliene atto. È vero che le stragi rateizzate sono un tema poco adatto ai talk show che necessitano di almeno 500 morti in una volta sola per montare una copertina appena lacrimevole e mostrare la felpa di Salvini con su scritto: “Naufraghi a casa loro”. Come genere, però, l’ecatombe non fa grandi ascolti, e tutto sommato meglio un silenzio di tomba del fallimentare spot di Renzi che convoca il Consiglio europeo straordinario e viene rispedito a casa con una mancia. Non siamo noi a scherzare sul dolore. Leggiamo infatti sul Messaggero: “Finalmente l’Onu si occupa della crisi dei migranti. E ne discute a vari livelli. Il Consiglio di Sicurezza ha accettato di studiare una proposta di risoluzione europea che vuole dare una base legale a diverse attività di contrasto al traffico di essere umani”. Quelli crepano e loro studiano e discutono. Non viene da vomitare?