Corriere 8.5.15
Con Civati sei senatori ex M5S. Ma i ribelli pd per ora frenano
di M.Gu.
Il deputato lavora a un nuovo gruppo: Renzi? Avrà buttato via il mio numero
ROMA Grillo si congeda dalla Camera con una battuta: «Civati? Sono mezze calze...». Pochi minuti dopo a Montecitorio appare l’ex deputato del Pd, che il giorno dopo l’addio ha ritrovato la voglia di scherzare: «Grillo mi ha dato della mezza calza, davvero?». E Renzi, l’ha chiamata? «No, credo che abbia buttato via il mio numero».
Di ritorno da Palazzo Madama, dove ha incontrato alcuni senatori del Misto, Civati smentisce una «campagna acquisti». Eppure il nuovo gruppo promosso dall’ex sfidante del premier sta per vedere la luce. Servono 10 senatori e l’onorevole ne ha incontrati 6, che hanno sottoscritto una dichiarazione congiunta: «Quella di Civati è una scelta di lucida consapevolezza che apre ulteriori spazi a prospettive nuove». Seguono le firme di Fabrizio Bocchino, Francesco Campanella, Monica Casaletto, Paola De Pin, Francesco Molinari e Bartolomeo Pepe. Se Civati, oltre agli ex 5 Stelle, riuscisse a convincere i 4 civatiani Tocci, Ricchiuti, Mineo e Casson, il gruppo sarebbe cosa fatta. «I miei restano nel Pd» smentisce scissioni il deputato di Monza, che si diverte a seminare indizi: «Vi consiglio di concentrarvi sul Senato, dove i verdiniani sono gettonatissimi per sostituire i dissidenti del Pd».
Alla Camera le acque democratiche sono meno agitate. Mercoledì Renzi riunirà i deputati in assemblea e metterà ai voti il capogruppo. Salvo colpi di scena al posto di Roberto Speranza andrà Ettore Rosato, che gode della fiducia del leader ed è stimato dalla maggioranza dei deputati. Per Alfredo D’Attorre «si è aperta una emorragia a sinistra nel Pd», ma il bersaniano continua la sua battaglia all’interno e chiede il congresso. La critica di Stefano Fassina è radicale, ma l’ex viceministro progetta una scissione più corposa: «Capisco Pippo, ma lasciare non deve essere una scelta solitaria».
L’addio di Civati mette in crisi il responsabile economico Filippo Taddei — «È una scelta che fa riflettere sul Pd e sul mio ruolo» — e accelera i movimenti a sinistra. Vendola lancia appelli per la fondazione di una «grande sinistra innovativa». È pronto a sciogliere Sel e formare nuovi gruppi parlamentari per contrastare quel «mix micidiale di populismo e trasformismo» che è per lui il partito della nazione. Civati non pensa di confluire nel partito di Vendola, lavora a una «grande sinistra di governo» che coinvolga anche Maurizio Landini.
Da Nuoro il segretario della Fiom torna a picchiare duro su Renzi: «La gestione padronale del governo riduce gli spazi della democrazia». La scuola? «Stanno cancellando il diritto allo studio». E le riforme? «Renzi va avanti senza ascoltare nessuno. Ha solo la fiducia del Parlamento, non quella degli italiani».