lunedì 4 maggio 2015

Corriere 4.5.15
«Il premier partirà favorito Per vincere ai ballottaggi meglio il centrodestra di M5S»
La sondaggista Ghisleri: in due anni tutto può cambiare
intervista di Tommaso Labate


ROMA «Tanto per cominciare non è vero, secondo me, che questa legge favorisce il bipolarismo».
Pensa anche lei che l’Italicum sia cucito su misura per il Partito democratico di Matteo Renzi?
«Penso che oggettivamente Renzi è il favorito. Ma in due anni può succedere di tutto. E il risultato potrebbe non essere scritto come appare oggi».
Alessandra Ghisleri è la «donna dei numeri» che ha stregato politici e leader di partito, a cominciare da Silvio Berlusconi. La direttrice di Euromedia Research, da quest’anno ospite fissa di Ballarò, spiega come l’Italicum, una volta in vigore, possa rivoluzionare l’attuale quadro politico. E regalare le «sorprese» più imprevedibili.
Oggi, però, Renzi sembra senza rivali. Se si votasse domattina con l’Italicum.
«Il Pd di Renzi andrebbe al ballottaggio col Movimento Cinquestelle e, con tutta probabilità, vincerebbe le elezioni garantendosi il premio di maggioranza».
Grillo non avrebbe chance?
«Il M5S è un movimento molto arroccato su di sé. Il che penalizza non poco, soprattutto in un turno di ballottaggio. Al contrario Renzi, che guida un partito di centrosinistra e un governo che ha portato avanti anche politiche di centro o di centrodestra, ha grandi capacità di estendere il suo consenso oltre i soliti steccati».
Insomma lo sfidante di Renzi, per avere più possibilità di batterlo al secondo turno, deve provenire dal fronte moderato.
«L’Italicum col premio alla lista favorirà, sia tra i partiti piccoli che tra quelli grandi, una corsa verso la ricomposizione. Il problema, per i soci della vecchia Casa delle libertà, sarebbe quello di riunificare i programmi, le ricette su fisco, immigrazione, lavoro…».
Chi avrebbe più possibilità. Il barricadero Salvini o il veterano Berlusconi?
«Salvini, e in piccolo anche Giorgia Meloni con Fratelli d’Italia, s’è dimostrato in grado di estendere i consensi della sua Lega. Più difficile, per lui, sarà allargare la sua platea di potenziali elettori a un punto tale da sfidare il premier».
E Berlusconi?
«Berlusconi ha sempre dimostrato che, di fronte a una campagna elettorale, è in grado di fare miracoli. E quell’idea di nuovo partito repubblicano fatto di giovani e facce nuove potrebbe rivelarsi sorprendente. Vede, l’Italicum per un aspetto è come il Porcellum. Premia le leadership nazionali, riconoscibili, carismatiche».
Marina o Piersilvio potrebbero ereditare il consenso del padre?
«Tutto è possibile. Solo non credo che il carisma sia ereditabile geneticamente. Sia chiaro, magari ce l’hanno di loro…».
Difficile che lo sfidante di Renzi, nel caso di un elezione politica al ballottaggio, venga da sinistra. Non trova?
«Anche lì, però, il cambio di legge elettorale potrebbe favorire la ricomposizione delle vecchie forze che erano in campo. Uno schieramento di sinistra, che parta da Sel e recuperi il vecchio elettorato di Rifondazione, Comunisti Italiani e Italia dei Valori, sulla carta può anche valere tra il 9 e il 13%».
E l’affluenza?
«Fossi un politico, starei molto attenta. La distanza tra politica e cittadini è tutt’altro che colmata».