giovedì 9 aprile 2015

Repubblica 9.4.15
Il giurista Onida, legale delle vittime
“Dopo la Diaz tocca a Bolzaneto non faremo sconti”


GENOVA «Rifiuteremo qualsiasi transazione perché i nostri assistiti non vogliono solo un riconoscimento economico ma giuridico e morale».
Valerio Onida, presidente emerito della Corte Costituzionale, ha depositato da alcuni anni, assieme ad altri avvocati, i ricorsi alla Corte Europea del Diritti Umani per le violenze e gli abusi commessi al G8 del 2001 all’interno della caserma lager di Bolzaneto.
Professore dopo la sentenza sulla Diaz cosa accadrà?
«Credo sia logico attendersi una serie di pronunce analoghe. Anzi, per quanto riguarda Bolzaneto credo che torture e trattamenti inumani si siano protratti ancora più a lungo».
La sentenza della Corte è pesante nei confronti dell’Italia.
«Giustamente pesante. Perché afferma che la reazione dello stato italiano è stata inadeguata, non perché la magistratura non abbia svolto il suo compito ma perché la scarsa collaborazione del governo ha reso più difficile e in parte impossibile l’identificazione dei responsabili. E perché la carenza di legislazione adeguata ha dimostrato che la violazione della convenzione è strutturale e non occasionale».
Lo Stato di fronte al rischio di una raffica di sentenze di condanna potrebbe cercare delle transazioni in cambio del ritiro dei ricorsi alla Corte.
«Abbiamo già esaminato ipotesi transattive che sono però state rifiutate perché vogliamo l’accertamento dei fatti e il riconoscimento della tortura».
Sulla tortura il Parlamento sta per varare una legge.
«Da quanto ho potuto leggere mi sembra al momento un primo passo importante». (m. p.)