Repubblica 5.4.15
Il tragitto dall’ordine al caos
di Piergiorgio Odifreddi
UNA minoranza della popolazione mondiale, quella cristiana non ortodossa, celebra oggi la resurrezione di Cristo. In Gesù di Nazareth Benedetto XVI afferma che l’evento costituisce un mistero che va oltre la scienza. Ma cosa dice quest’ultima?
Anzitutto, la morte è non solo necessaria, ma naturale. Il secondo principio della termodinamica stabilisce che la freccia del tempo va nella direzione dall’ordine al disordine: dunque, dalla vita alla morte.
La resurrezione è possibile per alcuni organismi particolarmente semplici. Ad esempio, uno unicellulare come il bacillo del tetano, che vive nell’intestino di alcuni animali, muore se espulso all’aria e si cristallizza. Ma se si deposita su chiodi o filo spinato, può penetrare nella carne in seguito a un taglio a una ferita, e risorgervi. E un organismo pluricellulare come un tardigrado, che vive nel muschio e tra le felci, in mancanza d’acqua può disidratarsi e sospendere l’attività metabolica. Ma se reidratato è in grado di riprendere la vita, a volte addirittura dopo decadi. Ma la resurrezione è impossibile per gli organismi complessi, perché oltre una certa massa critica diventa impossibile recuperare l’informazione perduta con la morte. La Pasqua riguarda dunque la fede, ma non la scienza.