Repubblica 28.4.15
“È un modello 3D che aiuterà a studiare l’organo reale”
intervista di E. D.
«IL nostro modello di cervello non può essere definito un organo pensante» precisa Laura Ballerini, docente dell’università di Trieste e della Sissa, coordinatrice di questo esperimento.
Come può essere definito allora?
«Un modello che mima alcune funzioni dell’organo reale. A questo obiettivo lavorano da anni molti gruppi nel mondo. Noi per la prima volta abbiamo realizzato una struttura tridimensionale. Possiamo osservare molto più fedelmente quel che avviene quando i neuroni si sviluppano, si connettono e dialogano fra loro».
Cosa potrete capire?
«Tutte le idee che ci siamo fatti finora su come le cellule maturano, si adattano grazie al fenomeno della plasticità, oppure invecchiano derivano da ricostruzioni a due dimensioni. Ora abbiamo un modello più fedele e possiamo rivedere alcune delle vecchie teorie».
Il tessuto artificiale potrà essere trapiantato?
«È un’idea possibile, certo. Il materiale che abbiamo scelto per costruire la struttura spugnosa è già usato in ingegneria dei tessuti. Ora come prossimo passo vogliamo collegare il nostro modello ibrido di cervello a un frammento di midollo spinale. L’obiettivo è vedere come i segnali elettrici si propagano nella struttura di nanotubi di carbonio. Poi bisognerà fare test rigorosi sulla sicurezza di questo materiale, una volta impiantato nell’organismo. I primi studi verranno svolti sui ratti».
Arriverete mai a creare un organo pensante?
«No, non è il nostro obiettivo. Abbiamo ricreato in laboratorio i requisiti minimi di funzionamento dei circuiti di neuroni, non un cervello vero e proprio. Ma dopo aver usato cellule dell’ippocampo potremmo estendere l’esperimento ad altri tipi di neuroni, come quelli di altre aree della corteccia o del midollo spinale». ( e. d.)