martedì 28 aprile 2015

Repubblica 28.4.15
Scuola, i leader del Pd contro Giannini
Orfini e Guerini, presidente e vice-segretario dem, sul ministro: “Sbagliato bollare di squadrismo chi dissente” I sindacati contestano il rinvio dei test Invalsi. Renzi: “Il disegno di legge può essere migliorato, ma si va avanti”


ROMA Dopo la minoranza Pd anche gli uomini più vicini a Matteo Renzi ora criticano Stefania Giannini per l’intervista, rilasciata a Repubblica, in cui il ministro dell’Istruzione ha definito i cinquanta che le hanno impedito di parlare — venerdì alla Festa dell’Unità — “squadristi” e una larga parte dei docenti “abulica”. In una nota il presidente e il vice segretario del Pd, Matteo Orfini e Lorenzo Guerini, senza nominare Giannini, hanno scritto: «È sbagliato bollare di squadrismo chi manifesta il proprio dissenso». Quindi: «Con la “Buona scuola” per la prima volta da molti anni invece di tagliare investiamo nell’istruzione risorse finanziarie significative, si torna ad assumere e si pone fine alle graduatorie, si valorizza il merito e la formazione degli insegnanti». Ricordano, Orfini e Guerini: «La scuola appartiene a chi la fa». Per questo, «il Partito democratico continuerà a confrontarsi e discutere per migliorare la riforma. Senza eccessi ed evitando toni ultimativi da tutte le parti. È sbagliato che si impedisca di parlare a chi presenta la riforma, così come è sbagliato bollare di squadrismo chi manifesta il proprio dissenso. La scuola è il cuore del cambiamento dell’Italia, evitiamo che diventi oggetto di scontri ideologici e sopra le righe».
Il ministro Giannini, che dopo il caso Bologna non ha ricevuto telefonate dal premier, non replica facendo notare, tuttavia, di aver sempre tenuto toni bassi. Diversi nel Pd l’hanno difesa. La responsabile scuola Francesca Puglisi, presente al “ cacerolazo” di Bologna, e il sottosegretario Davide Faraone: «Quel suo “squadristi” era riferito solo ai cinquanta che le hanno impedito di parlare».
Il premier Renzi, di fronte a un dissenso crescente e molto organizzato rispetto alla riforma, ieri ha aperto ai docenti critici. «Il nostro disegno di legge sulla scuola può essere migliorato ancora», ha detto. «Siamo aperti e pronti all’ascolto, ma un punto deve essere chiaro: la scelta dell’autonomia è decisiva. Significa che la scuola non deve essere nelle mani delle circolari ministeriali e dei sindacati, ma dei professori, delle famiglie, degli studenti ».
L’Invalsi, che cura la valutazione sul territorio, ha deciso di rinviare i test per la seconda e la quinta elementare concomitanti con lo sciopero a sigle unite del 5 maggio: italiano il martedì, e il giorno dopo, mercoledì 6, matematica. La reazione dei sindacati è stata immediata: «Così si boicotta la protesta, si attacca il diritto al dissenso ». I Cobas sono intenzionati a procedere per via legale. L’Unicobas: «Un atto così neanche Brunetta se l’è mai permesso». Lo sciopero del 5 maggio sarà accompagnato da manifestazioni nelle più importanti città italiane. Oggi a Firenze, alle 19, fiaccolata di protesta indetta dall’associazione Noiscuola. Si registra un’iniziativa controcorrente. Un gruppo di dirigenti scolastici con #iononsciopero ha lanciato una raccolta di firme online.