mercoledì 22 aprile 2015

Repubblica 22.4.15
La vittoria delle due Alessandre: resteremo sposate
La Cassazione: diritti e doveri del matrimonio permangono anche se nel frattempo uno dei due coniugi ha cambiato sesso
di Caterina Pasolini


ALESSANDRA e Alessandra sono le prime due donne sposate in Italia legalmente, grazie alla sentenza arrivata ieri dalla Cassazione, dopo un matrimonio d’amore e un divorzio imposto dallo stato. La suprema Corte ha infatti stabilito che diritti e doveri del matrimonio permangono anche se nel frattempo uno dei due coniugi ha cambiato sesso. È la storia di Alessandro Bernaroli dove a confondere le idee, oltre ai cambi di genere sessuale, c’è il nome che accomuna le protagoniste.
«Con Alessandra ci siamo fidanzati nel ‘95, sposati in chiesa dieci anni fa per amore: io bancario, lei casalinga. Un matrimonio classico, sino a quando dopo dubbi, ansie, una lenta presa di coscienza e sofferte operazioni durante le quali mia moglie mi è sempre stata accanto, io da Alessandro sono diventata donna. Il nostro amore però è rimasto uguale, forte, per noi indissolubile. Per lo stato invece due donne sposate non è cosa possibile, e cosi ci hanno divorziato per legge. Ma noi abbiamo combattuto nelle aule di giustizia, fatto ricorso alla Corte Costituzionale. E ora abbiamo definitivamente vinto: io e mia moglie Alessandra restiamo sposate, questa volta per ordine della legge».
Dopo la pronuncia favorevole della Consulta a giugno dell’anno scorso, ora dalla Cassazione arriva il via libera definitivo per la coppia, che si era ritrovata nel 2009 annullato il matrimonio dal comune di Bologna dopo che all’anagrafe era stato registrato il cambio di sesso di Bernaroli. Sono poche parole che cambiano tutto: «il matrimonio di una coppia eterosessuale resta valido anche se il coniuge nel frattempo ha cambiato sesso » scrivono i giudici nella sentenza. La Suprema Corte ha infatti accolto il ricorso presentato dalla coppia, sottolineando che «la conservazione dello statuto dei diritti e dei doveri propri del modello matrimoniale» è tale «fino a quando il legislatore non consenta » ai due «di mantenere in vita il rapporto di coppia giuridicamente regolato con altra forma di convivenza registrata che ne tuteli adeguatamente diritti ed obblighi».
Un invito alla politica secondo Alessandra Bernaroli: «Come dire che questo parlamento che da anni è inerte sul tema dei diritti civili, delle unioni omosessuali deve darsi fare, emanare una legge che garantisca uguali gli stessi diritti e doveri del matrimonio anche a persone dello stesso sesso». Alessandra è un fiume in piena, stanca ma felice, ringrazia la compagna della sua vita che le è accanto da vent’anni e la ama nonostante i cambi di sesso, gli avvocati Bilotta e Giarratano che hanno battagliato presentando i ricorsi. E soprattutto «I giudici che hanno avuto il coraggio di fare quello che la politica e il parlamento nonostante moniti e inviti non ha ancora fatto». Per scrivere, come sottolinea l’Arci gay, «una sentenza storica: oggi abbiamo di fatto il primo matrimonio tra persone delle stesso sesso pienamente valido in Italia».