Repubblica 15.4.15
Serracchiani, numero due del Pd
“C’è sempre chi alza l’asticella se costretti porremo la fiducia”
intervista di Giovanna Casadio
ROMA «Se le posizioni della minoranza rimarranno inamovibili non c’è alternativa alla fiducia». Debora Serracchiani, vice segretario dem, non lascia spazio a modifiche dell’Italicum.
La sinistra, quella dei “trattativisti”, della corrente Area riformista, non voterà l’Italicum blindato. Siamo ormai alla resa dei conti nel Pd?
«Mi auguro che questo non sia lo spirito di nessuno, sicuramente non è l’intenzione di Renzi e della maggioranza del Pd. Considerare questo passaggio come una sfida non serve al Paese. L’Italicum è il frutto del lungo lavoro fatto anche nel partito per accogliere i contributi della minoranza oltre che di altre forze politiche » Eppure l’ultima richiesta è quella di una sola modifica sulle candidature bloccate. Avete paura del voto al Senato?
«Nessun timore, solo molta convinzione. Abbiamo fatto un percorso lungo. A volte si ha l’impressione che, recepite le richieste, si sposti l’asticella più in là per cercare quasi la rottura o farne un punto di principio».
Sta dicendo che le critiche sono strumentali?
«Non voglio pensarlo, dico solo che adesso bisogna votare e dare al paese la nuova legge elettorale».
Non temete il voto segreto, la convergenza cioè di Sel, 5Stelle, Lega e Fi su alcuni emendamenti?
«Credo che il tempo dei franchi tiratori con i costumi della Prima Repubblica, debbano essere alle nostre spalle».
Siete disposti a rischiare il tutto per tutto pur di blindare l’Italicum?
«Dobbiamo mantenere la parola data, mostrando la faccia. Il dialogo non è mai mancato, ma adesso è arrivato il tempo delle decisioni».
Se con Bersani altri di sinistra dem in commissione affari costituzionali chiedessero di essere sostituiti, cosa succede?
«Sarebbe un gesto che si potrebbe comprendere».
Il compromesso proposto da Francesco Boccia ha qualche possibilità di essere accolto?
«Tornare al bicameralismo o prolungare la discussione non mi pare utile».
Fiducia sì o no?
«Se le posizioni della minoranza rimarranno inamovibili, non c’è alternativa».
Se il governo va sotto cosa succede?
«Questo Governo sta lavorando con forza e coraggio straordinari su fronti concreti, per uscire dalla crisi. Metterlo in difficoltà sarebbe un danno enorme. Credo lo riconosca anche la minoranza del partito».
Farete un appello alla disciplina di partito?
«Vorrei parlare di lealtà».
Sperate nel soccorso di Fi?
«Noi pensiamo di avere i numeri sufficienti, certo mi auguro sempre che Fi torni sui propri passi».