giovedì 30 aprile 2015

La Stampa 30.4.15
Scatta l’autovalutazione delle scuole, i presidi adesso agiranno via web
di Flavia Amabile


Da oggi l’autovalutazione delle scuole entra nel vivo. I presidi riceveranno la loro chiave d’accesso e entreranno in una piattaforma web dove troveranno tutti i dati per capire meglio i loro istituti. L’aspetto più sorprendente di quello che accadrà, infatti, è che i più sorpresi dalle informazioni contenute nella nuova piatta forma saranno proprio i presidi che per la prima volta vedranno il loro istituto fotografato sotto diversi aspetti e poi messo a confronto su base provinciale, regionale e nazionale con istituti della stessa tipologia sulla base di 49 indicatori. In questo modo potranno individuare i propri punti di forza e debolezza e orientare le proprie azioni di miglioramento per i prossimi tre anni. Fino a luglio soltanto le scuole potranno avere accesso ai dati. Sulla base di questi dati entro il 31 luglio le scuole dovranno scrivere il Rapporto di autovalutazione dandosi dei voti da 1 a 7. che saranno poi sottoposti a verifiche da parte del Miur (Ministro Istruzione, università e ricerca). Da quel momento l’autovalutazione entrerà nella fase successiva: tutte le informazioni verranno rese totalmente pubbliche, ogni genitore potrà scegliere la scuola dei propri figli sulla base di molte consapevolezze in più rispetto al passaparola attuale.
Ogni scuola avrà un vero e proprio pagellino da cui potranno sapere le assenze dei ragazzi, il contesto socio-economico della scuola, alcuni dati sull’edilizia come le certificazioni presenti nella scuola e il superamento delle barriere architettoniche ma soprattutto per la prima volta sapranno se quelli che hanno finito il loro percorso nella scuola, hanno continuato gli studi, se si sono laureati, se hanno trovato lavoro etc. Per la prima volta, infatti, sono stati messi insieme i dati del Miur, dell’Invalsi, dell’Istat ma anche del Ministero del Lavoro. Come ha spiegato il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone: «Continuiamo ancora sulla strada della trasparenza. Ogni cittadino saprà in quale scuola manda il figlio, ogni scuola avrà a disposizione indicatori fissi per analizzarsi, il Ministero potrà avere un quadro chiaro delle criticità e potrà accompagnare i singoli istituti verso un miglioramento. Compiamo una missione per il Paese». Come ha sottolineato Annamaria Ajello, presidente dell’Invalsi «Abbiamo uno strumento che ci allinea alle migliori pratiche europee sulla valutazione». O, come ha spiegato Elena Ugolini, consigliere del ministro, «E’ un passo avanti molto importante per il futuro delle nostre scuole».
Da oggi l’autovalutazione delle scuole entra nel vivo. I presidi riceveranno la loro chiave d’accesso e entreranno in una piattaforma web dove troveranno tutti i dati per capire meglio i loro istituti. L’aspetto più sorprendente di quello che accadrà, infatti, è che i più sorpresi dalle informazioni contenute nella nuova piatta forma saranno proprio i presidi che per la prima volta vedranno il loro istituto fotografato sotto diversi aspetti e poi messo a confronto su base provinciale, regionale e nazionale con istituti della stessa tipologia sulla base di 49 indicatori. In questo modo potranno individuare i propri punti di forza e debolezza e orientare le proprie azioni di miglioramento per i prossimi tre anni. Fino a luglio soltanto le scuole potranno avere accesso ai dati. Sulla base di questi dati entro il 31 luglio le scuole dovranno scrivere il Rapporto di autovalutazione dandosi dei voti da 1 a 7. che saranno poi sottoposti a verifiche da parte del Miur (Ministro Istruzione, università e ricerca). Da quel momento l’autovalutazione entrerà nella fase successiva: tutte le informazioni verranno rese totalmente pubbliche, ogni genitore potrà scegliere la scuola dei propri figli sulla base di molte consapevolezze in più rispetto al passaparola attuale.
Ogni scuola avrà un vero e proprio pagellino da cui potranno sapere le assenze dei ragazzi, il contesto socio-economico della scuola, alcuni dati sull’edilizia come le certificazioni presenti nella scuola e il superamento delle barriere architettoniche ma soprattutto per la prima volta sapranno se quelli che hanno finito il loro percorso nella scuola, hanno continuato gli studi, se si sono laureati, se hanno trovato lavoro etc. Per la prima volta, infatti, sono stati messi insieme i dati del Miur, dell’Invalsi, dell’Istat ma anche del Ministero del Lavoro. Come ha spiegato il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone: «Continuiamo ancora sulla strada della trasparenza. Ogni cittadino saprà in quale scuola manda il figlio, ogni scuola avrà a disposizione indicatori fissi per analizzarsi, il Ministero potrà avere un quadro chiaro delle criticità e potrà accompagnare i singoli istituti verso un miglioramento. Compiamo una missione per il Paese». Come ha sottolineato Annamaria Ajello, presidente dell’Invalsi «Abbiamo uno strumento che ci allinea alle migliori pratiche europee sulla valutazione». O, come ha spiegato Elena Ugolini, consigliere del ministro, «E’ un passo avanti molto importante per il futuro delle nostre scuole».