La Stampa 13.4.15
Il Papa: armeni vittime di genocidio
“Cristiani massacrati ancora oggi ”
A cent’anni dall’eccidio Francesco ricorda “l’immane e folle sterminio Una delle tre grandi tragedie inaudite del ’900 con nazismo e stalinismo”
di Giacomo Galeazzi
Ricordare «l’immane e folle sterminio» del popolo armeno è «necessario e doveroso», perché cancellare la «memoria» significa «tenere ancora aperta la ferita» e lasciarla «sanguinare». Gelo di Ankara verso il Vaticano mentre dall’altra parte del mondo la Santa Sede festeggia il disgelo tra Cuba e Usa. Altro segno di ritrovato attivismo sullo scacchiere internazionale, dopo anni di ripiegamento sulle ferite interne della Chiesa cattolica.
Il primo massacro
L’occasione solenne è la messa nella basilica vaticana per il centenario del martirio armeno. La giornata ad alta tensione geopolitica di Francesco comincia con una scelta inequivocabile: usare la parola «genocidio» per il massacro degli armeni compiuto un secolo fa dall’impero ottomano.
Il riferimento è al «primo genocidio del XX secolo», secondo la definizione di Giovanni Paolo II e del patriarca armeno Karekin II nella dichiarazione comune del 2001. Le autorità turche bollano come «inaccettabili» le parole pronunciate dal Pontefice nella cerimonia a San Pietro alla presenza del presidente armeno Serzh Sarksyan e dei tre patriarchi. Dal «grande male», il massacro del 1915-16 di un milione e mezzo di armeni, alla «terza guerra mondiale a pezzi», Francesco non usa mezzi termini. «Assistiamo quotidianamente a crimini efferati, a massacri sanguinosi e alla follia della distruzione», scandisce con il volto cupo. Ancora oggi «sentiamo il grido soffocato e trascurato» di tanti cristiani che «vengono pubblicamente e atrocemente uccisi, decapitati, crocifissi, bruciati vivi». O sono «costretti ad abbandonare la loro terra».
Il silenzio complice
Ora come un secolo fa «stiamo vivendo una sorta di genocidio causato dall’indifferenza generale e collettiva, dal silenzio complice di Caino». Elenca le «tre grandi tragedie inaudite» del ’900». Cioè il genocidio del popolo armeno, «prima nazione cristiana», il nazismo e lo stalinismo. Altri «stermini di massa» sono seguiti (Cambogia, Ruanda, Burundi, Bosnia), al punto che sembra che l’umanità non possa «smettere di versare sangue innocente». Il Papa invoca che «si riprenda la riconciliazione tra popolo armeno e turco». Geopolitica e misericordia nello spirito dell’Anno Santo. Indulgenze e remissione dei peccati, ma anche conversione e pacificazione. Nella Bolla «Misericordiae vultus» come nel Messaggio agli Armeni: l’odio nega la speranza.