La Stampa 11.4.15
La Sacra Sindone a Torino
In servizio 550 agenti al giorno
Pronti anche elicotteri e droni
Il prefetto: nessun allarmismo, solo prevenzione
di Massimo Numa
«Alla cultura della paura dobbiamo opporre la cultura dell’accoglienza, celebrare l’Ostensione della Sindone con serenità significa anche dire no a chi, con la violenza, vuole imporre una visione terroristica del mondo e di limitare così i diritti e le libertà dei cittadini». La Curia di Torino vuole rassicurare i pellegrini, in vista dell’Ostensione della Sindone, con inizio il 19 aprile per concludersi mercoledì 24 giugno e allontanare lo spettro del terrorismo islamico e delle contestazioni antagoniste. Ieri vertice in prefettura, con polizia, carabinieri, Finanza, Forestale, Vigili del fuoco, vigili urbani. Al centro, sicurezza e prevenzione, nel senso più generale, spiega il prefetto Paola Basilone.
I visitatori dovranno avere con sè un bagaglio leggero: ovviamente niente armi da fuoco, coltelli, lame, aste o bastoni, bottiglie di vetro o lattine, sostanze infiammabili, corrosive o esplodenti e bombolette spray. Sin qui, come si vede, è una questione di buon senso. Il prefetto precisa però che il Viminale ha compiuto uno sforzo notevole, in uomini e mezzi per affrontare «in serenità» questa particolare fase storica, con le note minacce dall’area integralista islamica contro i simboli dell’Occidente e della cristianità.
L’«esercito» dei volontari della Curia, con il compito di informare, guidare e orientare i pellegrini provenienti da tutto il mondo, supera quota 4 mila 500. Avranno pettorali viola e ci sarà anche personale sanitario con ambulanze specializzate. Il questore di Torino, Salvatore Longo, si addentra nei dettagli tecnici: «Cinquecentocinquanta agenti sull’arco delle 24 ore, poi una control room interforze collegata a una rete di videocamere di ultima generazione, posizionate a pochi metri una dall’altra. Si potrà accedere al percorso Sindone attraverso otto porte d’ingresso controllate da metal detector; altri rilevatori verranno impiegati durante il flusso più intenso, per singole verifiche. Nei “corridoi”, investigatori qualificati, reduci da corsi anti-terrorismo, in grado di collegarsi instantaneamente al sistema video, attraverso gli smartphone». Previsto l’impiego di elicotteri di polizia e carabinieri, più l’utilizzo di droni, in caso di emergenza e nei momenti più intensi della manifestazione. Presidi nei terminali ferroviari e aeroportuali: al «Sandro Pertini» di Caselle, sale dedicate ai pellegrini. Chiude il prefetto: «Nessun allarmismo, solo prevenzione». E la Curia: «Non si tratta di misure eccezionali, sono le stesse già applicate da tempo in Vaticano e in altri luoghi di culto».