martedì 7 aprile 2015

Il Sole 7.4.15
I Repubblicani cercano i nodi ma l’Obamacare funziona
di Paul Krugman


Una delle trame secondarie più peculiari della saga della riforma sanitaria negli Stati Uniti sono gli sforzi quasi patetici dei Repubblicani per inventare storie horror legate all’Obamacare.
Vista la complessità della legge e le risorse quasi illimitate a disposizione della macchina propagandistica, ero convinto che sarebbero riusciti a scovare qualche caso da sbandierare come personificazione dei terribili effetti della legge su americani innocenti.
Eppure non ho ancora visto un solo esempio credibile: tutti i casi usati nelle pubblicità dei fratelli Koch o nei discorsi di esponenti repubblicani riguardano persone che sarebbero potenziali beneficiari della riforma, se solo fossero disposte ad analizzare le opzioni effettive a loro disposizione.
La deputata repubblicana Cathy McMorris Rodgers, dello Stato di Washington, recentemente ha pubblicato su Facebook un appello a inviarle storie di disastri provocati dalla riforma sanitaria: è stata inondata da una valanga di testimonianze di persone che grazie all’Obamacare hanno ottenuto una copertura sanitaria e cure mediche importantissime.
Perché i Repubblicani non sono riusciti a scovare storie horror pur sapendo (perché loro lo sanno) che esistono? Matthew Yglesias su Vox coglie il succo della questione sottolineando che l’Obamacare, di fatto, ridistribuisce da pochi a tanti: «Una delle cose più importanti che fa è aumentare considerevolmente le tasse a scapito di un numero piuttosto limitato di individui ad alto reddito per garantire polizze sanitarie sovvenzionate a un numero notevolmente più ampio di individui a basso reddito», ha scritto il 26 marzo. «E questa è una delle cose che meno piacciono ai Repubblicani della riforma!».
Ma c’è anche qualcosina in più. Non sono solo i milionari che si trovano a pagare tasse più alte a essere danneggiati (almeno un po’) dalla riforma.
Se siete giovani e in buona salute (soprattutto se maschi) e vivete in uno Stato che prima della riforma non imponeva il community rating (il divieto per le assicurazioni sanitarie di imporre premi diversi – secondo fattori di rischio come l’età o le condizioni di salute – agli assicurati residenti in uno stesso territorio), è possibile che la vostra polizza prima costasse poco e che sia salita di prezzo dopo l’entrata in vigore della legge; e se oltre a questo siete anche benestanti non riceverete sussidi per acquistare la vostra assicurazione sanitaria. Insomma, qualcuno che ci ha rimesso effettivamente c’è.
Il problema per i Repubblicani è che sono il tipo di vittima sbagliato. Quello che cercano loro sono americani poveri, veraci, preferibilmente vecchi e con malattie costose, non maschi sani e ben pagati tra i venti e i trent’anni.
Ma il profilo della vittima ideale della riforma sanitaria di Obama coincide, quasi esattamente, con il profilo della persona che la riforma punta ad aiutare.
E l’incapacità del Partito repubblicano di tirar fuori autentiche storie dell’orrore è, a suo modo, una dimostrazione che la legge sta funzionando come previsto.
(Traduzione di Fabio Galimberti)