Il Sole 17.4.15
Quinta valuta al mondo per pagamenti
Continua a crescere il peso del renminbi sui mercati esteri
di Nicoletta Picchio
Roma È la quinta valuta al mondo per i pagamenti, dopo dollaro, euro, yen e sterlina britannica. E la seconda per transazioni commerciali dopo la moneta statunitense. Il renminbi si sta affermando sui mercati internazionali, con una velocità al di sopra delle previsioni. Dal 2009, l’anno zero in cui è stato dato il via all’uso della moneta cinese nelle transazioni cross-border, si è arrivati al 22,3% del 2014. Cioè circa due terzi del commercio internazionale vengono fatti in renminbi.
Lo ha detto con soddisfazione ieri il capo economista di Bank of China, Cao Yuanzheng, arrivato a Roma per un convegno dedicato all’internazionalizzazione della moneta cinese, “RMB: going global”, organizzato da Bank of China con la Fondazione Italia-Cina, di cui è presidente Cesare Romiti. Affinché il renminbi possa essere una valuta internazionale mancano ancora una serie di passaggi: la moneta deve essere pienamente convertibile, occorre un deficit nella bilancia dei pagamenti (quella cinese invece è in surplus), bisogna creare in Cina un mercato finanziario ben sviluppato. Per arrivare infinead un tasso di cambio libero. «Nonostante non risponda a questi requisiti il renminbi viene utilizzato come valuta internazionale, diciamo che ha un regime speciale», ha detto Cao Yuanzheng, sollecitando una maggiore collaborazione con i paesi che hanno un mercato finanziario più strutturato. «L’infrastruttura finanziaria cinese ha solo 30 anni di storia, la nostra finanza non è così sviluppata», ha detto il capo economista di Bank of China, aggiungendo, a margine del suo intervento, che gli Stati Uniti sono stati invitati ad entrare nella Banca asiatica per gli investimenti e le infrastrutture («siamo in attesa di una risposta») e che è possibile quest’anno l’ingresso della moneta cinese nel paniere del Fondo monetario internazionale.
L’Italia, ha aggiunto l’economista, non è tra i principali investitori, ma l’auspicio è che possa aumentare il suo ruolo in Cina. Il responsabile della banca nel nostro paese, Bian Jidong, ha sottolineato che da noi la domanda di renminbi ha ancora un ampio margine di crescita. E possono crescere anche gli investimenti cinesi in Italia, che l’ambasciatore cinese nel nostro paese, Li Ruiyu, ha quantificato in 100 miliardi.
Il turismo nei primi mesi di quest’anno è già cresciuto di quasi il 20%, e secondo Riccardo Monti, presidente dell’Agenzia Ice, i flussi in uscita dalla Cina rappresentano una importante opportunità per il nostro paese, così come le nostre imprese potranno beneficiare della diffusione del sistema bancario cinese. «La diffusione del renminbi come strumento di pagamento - ha spiegato Monti - potrà dare un importante contributo nel medio periodo al riassorbimento del grande squilibrio finanziario cinese». L’auspicio di Romiti è che il renminbi possa diventare «da moneta di un popolo a moneta dei popoli».