martedì 16 gennaio 2007

l'Unità 5.1.07 pag.6
Ferrigolo e Purgatori nuovi direttori di Left

Il settimanale l’anno scorso vide il licenziamento di Minucci e Chiesa, ostili all’ingerenza di Fagioli
Rivoluzione grafica, molte inchieste, spazio al sociale al volontariato e ai temi della globalizzazione
di Wanda Marra
Si cambia a Left-Avvenimenti. Oggi esce in edicola il primo numero del settimanale firmato da Alberto Ferrigolo e Andrea Purgatori, rispettivamente Direttore e Condirettore. Due scelte forti, con Ferrigolo che viene da 20 anni di Manifesto e Purgatori, che è tra i più noti giornalisti investigativi italiani, diventato famoso con le inchieste sulla strage di Ustica. Non è la prima rivoluzione nella già tormentata storia di Left, nato dalle ceneri di Avvenimenti, circa un anno fa. L’esordio aveva visto il rapido licenziamento in tronco di Adalberto Minucci e Giulietto Chiesa (Direttore e Condirettore), da parte degli allora nuovi soci, tra cui Ivan Gardini e Luca Bonaccorsi. Motivo, la presenza molto ingombrante di Massimo Fagioli, psicanalista eretico, “guru” dell’analisi collettiva, che al suo attivo ha anche un rapporto diretto con Bertinotti, e dunque con il Prc e Liberazione. Fagioli si poneva come una sorta di Direttore ombra. Dopo il licenziamento dei due, Direttore venne nominato Pino Di Maula. Ma il danno d’immagine non fu da poco, e così prima dell’estate gli editori contattarono Ferrigolo e Purgatori. I quali dopo una trattativa lunghissima, che ha avuto come punto centrale proprio l’indipendenza e l’autonomia del giornale, hanno accettato la direzione di Left. In realtà, la loro presenza nel settimanale va avanti già da qualche tempo, ma oggi diventa ufficiale. A proposito di Fagioli, i Direttori hanno ricevuto ripetute assicurazioni della libertà del loro lavoro. E Purgatori è netto: «Le pressioni sono escluse, perché noi siamo persone che non le accettano». Nell’editoriale a due mani al numero di oggi si legge un’analoga presa di posizione: «Left crescerà come una voce della cui indipendenza ci facciamo garanti. È il motivo per cui ci siamo messi al lavoro. Grazie a un editore che ha assunto l’impegno di sostenerci nelle decisioni autonome che prenderemo, e nel rilancio d’immagine di questa storica testata». Nel prossimo futuro del settimanale, a febbraio, tra le altre cose, c’è anche una riforma grafica, a cura dello stesso studio, il Cases di Barcellona, che ha curato il progetto del gruppo E-Polis e della nuova Stampa. Riforma che tra le altre cose prevede una pagina per ogni rubrica. Fagioli al momento ne ha 2, ma a quel punto sarà un percorso obbligato quello di allinearlo agli altri.
Dunque, si riparte. In copertina oggi un’intervista a Beppe Grillo (fatta dallo stesso Purgatori) su consumo, spreco e liberalizzazione delle risorse idriche, con un titolo “da battaglia”: «Pochissima, scarsissima, carissima». Il comico genovese si lancia in affermazioni come «Bersani è un violentatore semantico. Parla come l'amministratore delegato della Nestlè». Purgatori racconta che il nuovo Left darà largo spazio alle notizie e manterrà la sua tradizione, che fu già di Avvenimenti, di inchieste: «In Italia se ne fanno molto poche, ma i lettori le cercano». Come dice il nome dichiaratamente, prenderà come punto di riferimento la sinistra tutta. Ma sarà smarcato dai singoli partiti. Con una particolare attenzione al volontariato, al sociale, alle tematiche della globalizzazione. «Abbiamo molti meno soldi di Panorama e l’Espresso - spega ancora Purgatori - e così piuttosto che puntare su corrispondenti affermati, ci apriremo alle collaborazioni dei giovani». Tra gli opinionisti che approderanno al settimanale ex novo, Diego Cugia, che terrà una rubrica.

l'Unità martedì 9 gennaio 2007
A proposito di ingerenza
di giornali
e di psicoterapia...
una lettera di Massimo Fagioli

Cara Unità e gentile Wanda Marra,
vi ringrazio perché sono onorato dall'interesse che avete nei miei riguardi. Osservo soltanto che l'uso di certe frasi possono far comparire una immagine che non è vera. Dal sottotitolo «ostili all'ingerenza di Fagioli». Non c'è stata mai nessuna ingerenza sulla redazione di Left, né di altri giornali; non mi sono mai occupato del settimanale, non ho mai chiesto nulla, neppure per curiosità. Mi dispiace che la gentile Marra si faccia dare una lezione da l'Espresso (28-XII-06) che mi definisce teorico dell'Analisi collettiva; mi sembra molto più corretto che non il vecchio «guru» anche se tra virgolette. Non esiste nessuna carboneria tra Bertinotti, Prc, Left e me: con Liberazione, negli ultimi tempi, ci sono state divergenze di opinione notevoli anche se mi sembra che ho una ricerca che guarda con stima e simpatia alle idee di Bertinotti. Mi viene da ricordare che, quasi un anno fa, il direttore, democraticamente, mi offrì due pagine del suo settimanale perché potessi esprimere le mie idee e scrivere liberamente a mio modo. Ma poi, mi domando se tanta angoscia di plagio sia dovuta alla teoria nuova sul pensiero senza coscienza e sulla prassi più che trentennale, che ha associato un rigore assoluto del setting di psicoterapia con la massima libertà di ciascuno che non dà neppure il proprio nome, che può essere scienziato o ignorante, mendicante o ricco, malato o sano. Lusingato da voi faccio una domanda superba: che questa teoria e questa storia, molto a sinistra, interessi la sinistra per il suo avvenire, tanto da sconvolgere alcuni e portarli a fabbricare immagini false?
Massimo Fagioli

Prendiamo atto delle precisazioni iniziali di Fagioli. Per quanto riguarda la seconda parte della lettera e la “superba” domanda confessiamo di non saper rispondere.
wa.ma.

l'Unità 11.1.07
Le ingerenze di Fagioli e il destino del settimanale «Left»
Caro direttore,
in una lettera all'Unità e a Wanda Marra, pubblicata martedì scorso, il signor Massimo Fagioli sostiene di voler fare delle «precisazioni» che in realtà rovesciano semplicemente la verità dei fatti nella nota vicenda del settimanale «Avvenimenti» e della sua trasformazione in «Left-Avvenimenti». Wanda Marra si era occupata con grande correttezza giornalistica di quella vicenda . È quindi a conoscenza del fatto che quando il signor Fagioli sostiene di non aver esercitato «nessuna ingerenza» sulla sorte di quel settimanale, non «precisa» ma «falsifica». Non è affatto vero che il direttore di Left-Avvenimenti gli abbia offerto «democraticamente» una rubrica di due pagine settimanali per scrivere tutto ciò che gli passava per la testa. A dirigere il settimanale erano i sottoscritti: il direttore Adalberto Minucci e il condirettore Giulietto Chiesa. Entrambi ci dichiarammo formalmente contrari alla rubrica del signor Fagioli ma, prima a nostra insaputa, poi contro la nostra espressa volontà, i nuovi padroni della società editrice annunciarono e imposero la rubrica dello psicanalista. Il quale sin dai primi due articoli, oltre ad annunciare al mondo che «Freud è un imbecille», ha fatto intendere di essere l'ispiratore e il punto di riferimento politico-culturale della nuova fase del settimanale. Il resto è noto. I nuovi padroni licenziarono in tronco direttore e condirettore, violando ogni regola sindacale e professionale, quanto alla parola «plagio», l'ha tirata fuori nella sua lettera lo stesso Fagioli. Forse era già comparsa in qualche processo giudiziario.

Adalberto Minucci
Giulietto Chiesa

l'Unità Commenti 13.1.07
Il «caso Left»:
la parola ai «nuovi padroni»
di Luca Bonaccorsi, Ivan Gardini, Ilaria Gardini
Caro direttore,
in una lettera all'Unità, pubblicata l'11 gennaio 2007, i signori Giulietto Chiesa ed Adalberto Minucci riprongono quella che già una anno fa fu la loro versione dei fatti in relazione alla vicenda Left-Avvenimenti. Ciò che più addolora «i nuovi padroni» - così veniamo elegantemente definiti - è che all'annuncio ufficiale di una nuova stagione di questa testata che si avvarrà di due prestigiosi professionisti come Andrea Purgatori ed Alberto Ferrigolo si risponde rivangando tutto il vecchio. La lite e la rottura che risale oramai a quasi un anno fa ha avuto spazio sui giornali per lungo tempo. Ed in quella occasione tutti hanno democraticamente avuto voce per esprimere/denunciare i motivi di rottura di quel famoso «patto di fiducia» che dovrebbe sempre esistere tra il CdA della società editrice e la direzione. Non vogliamo oggi parlare del passato e ancor meno rispondere ad accuse deliranti di presunti plagi ed inesistenti ingerenze, ma solo proporvi il nuovo presente di Left. Fare informazione da sinistra, in maniera libera è una missione faticosa che i compagni dell'Unità conoscono bene. Per questo siamo orgogliosi di ospitare rubriche originali e, oggi, di annunciare la nuova direzione a cui auguriamo di cuore buon lavoro.