La Provincia di Cremona e Crema 27.1.07
Caso Welby. Ieri sera dalle 21 oltre due ore di seduta. La prossima settimana il verdetto
La commissione «studia» la decisione per Mario Riccio
di Francesca Morandi
Fumata nera ieri sera nella sede dell’Ordine dei medici in via Palestro. Bisognerà attendere una settimana per conoscere il verdetto dei 14 della commissione disciplinare, presieduta da Andrea Bianchi, nei confronti dell’anestesista cremonese Mario Riccio, vuoi per alcuni il «medico coraggioso» che ha guidato Piergiorgio Welby verso la morte dolce, sedato prima che venisse staccata la spina, vuoi per altri «il medico che ha violato le norme del codice deontologico». «La seduta della commissione è ancora in corso con un dibattito molto approfondito e serio. La riaggiorneremo nel giro di una settimana», ha detto il presidente Bianchi alle 22.45 di ieri ai cronisti. Dunque la commissione disciplinare si è presa tempo. La lunga serata dei 14 membri, 13 uomini e una sola collega, è cominciata alle 21, quando nella sede al numero 66 di via Palestro, uno alla volta sono arrivati i medici che dovranno decidere se archiviare la posizione del collega Riccio o se aprire un procedimento disciplinare. Il presidente Bianchi, che auspica di arrivare a una decisione unanime, prima di cominciare i lavori nella stanza al primo piano, ai cronisti aveva anticipato il programma della seduta, che si è aperta con la presentazione del verbale dell’audizione resa da Riccio esattamente un mese fa, mercoledì 27 dicembre, una settimana dopo la morte di Welby, deceduto la sera del 20 dicembre. «I membri potranno poi chiedere tutti gli approfondimenti e può essere disposto un supplemento di istruttoria», ha aggiunto Bianchi. Quanto alla riunione del consiglio dell’Ordine di giovedì sera, il presidente ha spiegato che si è trattato di «una normale seduta con una lettura approfondita del codice deontologico che è stato aggiornato il 16 dicembre scorso». «Non ho le competenze per entrare nel merito della giurisprudenza. Ritengo che in Italia riuscire ad affrontare il tema del testamento biologico sia opportuno», così, infine, il presidente dell’Ordine ha commentato l’intervento del presidente di sezione più anziano della Cassazione, Gaetano Nicastro, giurista di formazione cattolica, che ieri a Roma, alla solennne cerimona di apertura dell’anno giudiziario, non ha mai pronunciato la parola eutanasia e per «rispetto» ai «drammi umani» non ha fatto riferimento al caso Welby. Ma a quello ha pensato quando ha detto che è «indispensabile un intervento del legislatore che affronti i gravi problemi che sempre più si presentano» in seguito al «progresso della farmacologia e dell’ingegneria medica». Progresso di fronte al quale «rimane ambiguo il concetto stesso di accanimento terapeutico». Riccio si è detto soddisfatto dell’intervento del presidente Nicastro «in una occasione così solenne. Vuol dire che il sacrificio di Welby non è stato vano».