lunedì 12 dicembre 2005

articoli 11.12.05

Le Scienze, 11.12.05
L’ormone della fiducia
Agisce indebolendo il circuito cerebrale della paura


L’ossitocina, una sostanza chimica presente nel cervello, sembra favorire la fiducia riducendo l’attività e indebolendo le connessioni del circuito cerebrale che elabora la paura. Lo rivela uno studio di ricercatori del National Institute of Mental Health (NIMH) degli Stati Uniti, pubblicato sul numero del 7 dicembre della rivista “Journal of Neuroscience”. Usando immagini di scansioni cerebrali, Andreas Meyer-Lindenberg e colleghi hanno scoperto che l’ossitocina reprime il centro della paura del cervello, l’amigdala, attenuando la sua risposta agli stimoli. Lo studio potrebbe suggerire nuovi approcci per il trattamento delle malattie che coinvolgono disfunzioni dell’amigdala e della paura sociale, come fobia sociale, autismo ed eventualmente schizofrenia.
“Molti studi negli animali - commenta Elias Zerhouni, direttore del National Institutes of Health - avevano rivelato che l’ossitocina svolge un ruolo chiave in alcuni comportamenti emotivi e sociali complessi. Adesso, per la prima volta, possiamo letteralmente vedere all’opera questi meccanismi in un cervello umano. I cambiamenti osservati nell’amigdala ci suggeriscono che una sostanza analoga all’ossitocina, ma con un’azione più prolungata, potrebbe avere un valore terapeutico per i disturbi caratterizzati dalla scarsa socializzazione”.
Ispirati da uno studio svizzero pubblicato la scorsa estate, secondo il quale l’ossitocina aumentava i livelli di fiducia negli esseri umani, Meyer-Linderberg e colleghi hanno utilizzato tecniche di brain imaging per chiarire l’effetto dell’ormone a livello dei circuiti cerebrali. I ricercatori hanno scoperto che nei soggetti che osservano immagini minacciose si innesca una forte attivazione dell’amigdala, ma anche che l’ossitocina attenua la comunicazione dell’amigdala con le altre regioni del cervello coinvolte nel meccanismo della paura.
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ANSA, 11.12.05
Nomi al femminile? E' dibattito
Per l'Academie francaise sono aberrazioni linguistiche

(ANSA) - PARIGI, 11 DIC - Torna alla ribalta, grazie al quotidiano 'Le Figaro', la questione della femminilizzazione dei nomi della lingua francese. L'Academie francaise ha gia' dato il suo verdetto: 'sia l'orecchio sia l'intelligenza grammaticale' dovrebbero evitare quelle che definisce come 'aberrazioni linguistiche'. Ma la lingua - osserva il quotidiano - e' lo specchio di una societa' che vede le donne impegnate in attivita' fino a qualche tempo fa di prerogativa essenzialmente maschile.