martedì 28 maggio 2019

LA SINISTRA ERETICA: IL SAGGIO DI GALLI E PATRIGNANI RIPENSA IL SOCIALISMO
Pubblicato 24/04/2019
Costanza Ognibeni su Alganews.it


Campeggiano su una copertina bianca di formato 12×17 le foto dei due politici intorno a cui si dipanano le considerazioni di questo interessante libretto. Entrambe in bianco e nero, sono posizionate come piccole tessere attaccate su di una bacheca. E, a cappello, un titolo, breve quanto eloquente, che sintetizza in due parole l’intera riflessione che il professor Giorgio Galli e il giornalista Carlo Patrignani sviluppano nelle pagine interne: “La sinistra eretica”.
Appartengono a Riccardo Lombardi e Yanis Varoufakis i due volti protagonisti, ed è sulla scia delle loro vicende che, pagina dopo pagina, il politologo e il giornalista snodano il loro pensiero, accompagnando il lettore in un percorso che mostra un insolito ma inevitabile parallelismo tra le due personalità, vissute in epoche storiche diverse quanto lontane, ma estremamente vicine per gli eventi di cui sono state protagoniste e le soluzioni che hanno avanzato. Diversi ma uguali per le reazioni, per le prese di posizione, per il rifiuto di scendere a compromessi. E per la capacità di cogliere quello che viene definito il “male oscuro” della sinistra; un fardello che da sempre grava sulle sue spalle, e destinato a rimanere tale fintanto che non viene riconosciuto. Un male oscuro, per dirla con le parole del professor Galli, che ha portato la sinistra a fallire più volte nella storia e che si estrinseca in due aspetti: uno legato al mancato ruolo della classe operaia da cui Marx si aspettava un comportamento rivoluzionario, che avrebbe dovuto portare all’abbattimento del capitalismo prima e all’instaurazione di un nuovo modo di produzione poi; l’altro, di dimensioni più ampie, si colloca a livello psico-antropologico ed è ben chiarito nell’opera dello psichiatra Massimo Fagioli, per il quale la sinistra è destinata a fallire fintanto che non va alla ricerca di una nuova socialità legata al rapporto interumano. È il “lato oscuro” nel quale esponenti di ogni epoca sono sempre incappati e scivolati perché fintanto che limitavano la loro azione alla ricerca della soddisfazione dei bisogni, erano destinati a rimanere secondi rispetto a una destra solida in questo genere di battaglie. Ma c’è un elemento, un dettaglio, che la sinistra ha provato a cogliere e si è sempre vista sfuggire di mano: Marx nella lettera al padre l’aveva chiamata “la perla delle perle”, lo psichiatra, ricorda Patrignani, la chiama “Fantasia di sparizione”, ed è quella ricerca mirata a cambiare gli esseri umani, non il mondo, attraverso il riconoscimento di un’uguaglianza alla nascita destinata a diventare specificità nel momento in cui ognuno sviluppa la propria identità. È una battaglia, questa, dove il male oscuro della sinistra si esprime nel non aver mai compreso che a far da contraltare a una destra che propone la soddisfazione dei bisogni fine a se stessa, è necessaria una sinistra che proponga una altrettanto efficace azione di ricerca di benessere, ma con un fine specifico: la liberazione dai bisogni per potersi finalmente occupare delle esigenze, che sono specifiche e diverse per ognuno. Il riconoscimento di un’uguaglianza di fronte al rapporto con la natura che si accompagni al riconoscimento di una profonda differenza tra l’uno e l’altro per tutto ciò che rapporto con la natura non è.
Concetti importanti, concetti fondamentali, racchiusi in questo piccolo ma prezioso saggio edito da Biblion International Monographs, sviluppati, dicevamo, attraverso una sapiente digressione che crea un parallelismo tra un Riccardo Lombardi che negli anni 60 propone una svolta socialista – successivamente fallita – e l’attuale ex ministro delle finanze greco Yanis Varoufakis che dopo aver rifiutato il compromesso con la Troika si dimette da ministro e crea un movimento paneuropeo, divenuto in seguito transfrontaliero democratico, con l’obiettivo di raccogliere tutte le sinistre del mondo attorno a una Internazionale Progressista organizzata assieme al compagno Bernie Sanders con l’obiettivo di combattere le tecnocrazie mondiali e i populisti che ogni giorno guadagnano sempre più terreno.
Un interessante excursus sul socialismo in Europa; sui suoi fallimenti, ma anche sulle sue speranze, con un’originale chiave interpretativa dei fatti che pone luce su considerazioni che potrebbero trasformarsi nelle fondamenta di un nuovo manifesto.
Con un linguaggio scorrevole e colloquiale, professore e giornalista, senza mai ergersi sul piedistallo del divulgatore, si siedono accanto al lettore e, pagina dopo pagina, lo accompagnano in un percorso alla fine del quale, arricchito di nuovi pensieri e spunti di riflessione, egli si renderà conto di non essere la stessa persona che aveva iniziato a leggerlo.

DAL NEOLIBERISMO AL GREEN NEW DEAL. DUE INCONTRI INTERESSANTI
Pubblicato 26/05/2019
Costanza Ognibeni su Alganews.it


Stimolanti, accesi e ricchi di spunti di ricerca: hanno avuto luogo a una sola settimana l’uno dall’altro la presentazione del libro scritto a quattro mani da Carlo Patrignani e dal professor Giorgio Galli “La sinistra eretica, da Lombardi a Varoufakis per il futuro dell’Europa” e il convegno “Negazione della naturale socialità umana. Il Neoliberismo”, due interessanti dibattiti tenuti insieme dal sottile filo rosso che è la messa in crisi di quei sistemi economici e sociali che ci vengono quotidianamente proposti come “unica via possibile”. Milano e Roma le roccheforti di questa ormai inarrestabile forma di resistenza; la libreria Odradek e Palazzo Merulana, le strutture all’interno delle quali si sono effettivamente svolti gli incontri.
Sono stati molteplici i temi emersi, ma la vera sorpresa, forse ancora di più dell’originalità delle tematiche e del modo in cui sono state affrontate, è stata la calorosa partecipazione da parte del pubblico, laddove per “calorosa” non si vuole intendere un pubblico forzatamente attento e consenziente, ma, anzi, sempre pronto a porre domande per capire meglio, dissentire quando in disaccordo, polemizzare laddove si creavano divergenze. E non è facile, in effetti, lasciarsi alle spalle modelli culturali tenuti in piedi da intere generazioni, per abbracciare tout court un pensiero innovativo che narra di una nuova antropologia possibile che si lega a un sistema economico non più basato sulla dinamica “mors tua, vita mea”, ma in grado di proporne una nuova, dove il paradigma “vita tua, vita mea” senza morire di fame e di freddo si pone come possibile alternativa. E non sono poeti sognatori o romantici artisti a parlarci di questa possibile terza via, in pieno contrasto con le teorie economiche neoclassiche, ma in grado di andare anche oltre il modello marxista, bensì fior di economisti, dal celebre Yanis Varoufakis, ex ministro delle finanze greco, ad Andrea Ventura, docente all’università degli studi di Firenze e autore del saggio “Il flagello del Neoliberismo”. E se il primo, dopo aver lasciato la poltrona di ministro, ha fondato un suo movimento, Diem25, la cui coordinatrice di Milano Francesca Lacaita era presente alla libreria Odradek, partecipe e pronta nel rispondere ai numerosi quesiti sul “Green new deal”; il secondo, dopo aver pubblicato il suo saggio, si è posto come un vero e proprio “clericus vagans”, in grado di spiegare e argomentare con semplicità e un linguaggio assai lontano dall’inaccessibile astrattezza degli accademici del suo ramo, le falle di un sistema fondato su un modello antropologico sostanzialmente anti-sociale, quello dell’ “Homo economicus”. Un modello che fa riferimento a un individuo per natura isolato ed egoista, che pensa al proprio profitto senza tener conto del legame che ha con gli altri; un individuo, quindi, sostanzialmente distruttivo che diventa costruttivo soltanto nel momento in cui deve pensare a fare soldi. Un paradigma che sembra non avere ancora una risposta a livello politico, poiché il sistema capitalistico, basato sulle teorie neoliberiste, ha inglobato nel suo modo di pensare anche i partiti socialisti e socialdemocratici, storicamente portatori delle istanze popolari. Un fenomeno, questo, che aveva ben intuito Riccardo Lombardi negli anni 60, quando il capitalismo da manifatturiero si stava trasformando in finanziario, e si era per questo scontrato con il Governatore della Banca d’Italia Guido Carli. Un episodio ben chiarito dal professor Giorgio Galli, presente in veste di autore alla libreria Odradek insieme a Carlo Patrignani, il quale, oltre ad accompagnare le riflessioni del professore con dissertazioni storiche e politiche che mantenevano alto il livello del dibattito, nel menzionare la lettera di dimissioni scritta da Varoufakis in quella fatidica notte di Luglio del 2015 e pubblicata nel suo libro “Adults in the room”, offre alla discussione un’inevitabile sterzata con cui propone un ulteriore passaggio di livello, necessario se si vuole proporre un’alternativa al suddetto modello di “Homo economicus”. L’autore, nel sottolineare l’umanità di Varoufakis, che dopo aver lasciato la poltrona pensa immediatamente alla figlia Xenia a cui finalmente riesce a dedicare il tempo che non era riuscito a darle, ricorda che contrariamente a quanto le teorie neoclassiche vogliono farci credere, gli esseri umani nascono uguali e naturalmente propensi al rapporto interumano. Il bambino, pertanto, non nasce distruttivo ed individualista, non è un “homo economicus” in potenza, portato a massimizzare il proprio profitto a discapito degli altri, ma, anzi, è per natura un essere sociale, pertanto naturalmente in grado di coltivare rapporti costruttivi, laddove la società, a sua volta, sia in grado di soddisfare sì i suoi bisogni, ma anche le sue esigenze, che vanno dalla socialità, allo studio; dalla conoscenza al confronto.

neritanfucio@alice.it

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