La Stampa 7.4.19
Caso Cucchi, un generale indagato per depistaggio
diFrancesca Paci
C’è
un nuovo nome nella lista degli indagati per i depistaggi sulla morte
di Stefano Cucchi, si tratta del generale dei carabinieri Alessandro
Casara che sarà ascoltato per il reato di falso in atto pubblico
nell’ambito dell’inchiesta-bis sulle settimane e i mesi seguiti
all’arresto del trentunenne geometra romano. L’iscrizione di Carsara,
che all’epoca era comandante del Gruppo Roma, è legata alle presunte
manipolazioni di due relazioni di servizio sullo stato di salute di
Cucci, fermato per detenzione di stupefacenti il 15 ottobre del 2009 e
deceduto una settimana dopo nel reparto protetto dell’ospedale
capitolino Sandro Pertini.
La ricerca delle responsabilità
La
storia di Stefano Cucchi, ricostruita dal film di Alessio Cremonini
«Sulla mia pelle», è anche la storia della battaglia per la verità della
sorella Ilaria, che solo l’11 ottobre scorso ha riconosciuto una svolta
nel fino ad allora fumoso processo, quando il pm Giovanni Musarò ha
rivelato che all’inizio dell’estate l’agente Francesco Tedesco, dopo
nove anni di silenzio, aveva accusato i suoi colleghi Alessio Di
Bernardo e Raffaele D’Alessandro.
È cominciata la scalata ai
vertici delle forze dell’ordine nella ricerca delle responsabilità? Nei
giorni scorsi Casarsa, che fino a Natale era a capo dei corazzieri in
servizio al Quirinale, è stato sentito dai magistrati romani e ha
respinto le accuse ma, trapela da Piazzale Clodio, potrebbe non essere
l’unico alto graduato nel mirino degli inquirenti. Nei faldoni sul
depistaggio compaiono attualmente una decina di persone tra ufficiali e
sotto ufficiali dei carabinieri, funzionari diversi da sentire a vario
titolo come il generale Vittorio Tomasone che nei prossimi mesi
comparirà al tribunale Roma su convocazione dal legale della famiglia
Cucchi (dieci anni fa era il comandante provinciale e, secondo alcuni
testimoni, ordinò le verifiche interne su quanto accaduto in caserma la
notte dell’arresto di Cucchi).
Le nuove ipotesi sul coinvolgimento
del generale Casara saranno sul tavolo venerdì, quando i pm
ascolteranno il professor Carlo Masciocchi - convinto che l’analisi
della terza vertebra lombare di Cucchi sarebbe stata ignorata dai periti
della Corte d’Assise di Roma - e , ancora una volta, Davide Antonio
Speranza, il maresciallo in servizio presso la stazione del Quadraro nei
giorni del fermo, del pestaggio e della morte.