il manifesto 5.2.19
Salvini vuole togliere i fondi ai partigiani
Giorno
del ricordo. Polemica per un convegno sulle foibe al quale partecipa
l'Anpi di Parma. La presidente nazionale prende le distanze. Ma spiega:
nessun finanziamento a fondo perduto all'associazione, solo la
partecipazione a progetti approvati dal parlamento
di Andrea Fabozzi
La
polemica sulle foibe, quest’anno, la innesca Fratelli d’Italia,
accusando l’Associazione nazionale partigiani di «sponsorizzare una
conferenza negazionista». Siamo a cinque giorni dalla «giornata del
ricordo» che dal 2005 è dedicata alle vittime italiane del 1943-45 al
confine orientale. Questo in base a una legge votata all’unanimità
(esclusi Comunisti italiani e Rifondazione), promossa da un deputato che
oggi è vicesegretario del Movimento sovranista di Alemanno e
sostenitore di Salvini. Proprio Salvini arriva rapido alle conclusioni
della polemica, annunciando che «è necessario rivedere i contributi alle
associazioni come l’Anpi che negano le stragi fatte dai comunisti nel
dopoguerra».
Non è Salvini a doversi occupare dei contributi
all’Anpi. Il ministero dell’interno finanzia ogni anno (e per cifre più
sostanziose, in un caso assai più sostanziose) le associazioni delle
vittime civili di guerra, dei perseguitati antifascisti e degli ex
deportati. L’Anpi riceve i fondi dal ministero della difesa assieme alle
altre associazioni combattentistiche. Ma solo a copertura di progetti
approvati dal ministero e dalle commissioni di camera e senato: per il
2018 centomila euro. «Non certo per timore delle “minacce” di Matteo
Salvini – ha detto ieri la presidente dell’Anpi Carla Nespolo – ma per
ribadire chiarezza e obiettività storica, ripeto che le foibe sono state
una tragedia nazionale, che copre un amplissimo arco di tempo e va
affrontata senza alcuna ambiguità, contestualizzando i fatti. In molte
realtà italiane l’Anpi ha collaborato con altre associazioni per
ricordare questa pagina tragica della nostra storia. Gradirei molto che
chi minaccia di cancellare i contributi alla nostra associazione, abbia
la doverosa curiosità di andare a leggere i documenti ufficiali da noi
prodotti sul tema».
Il convegno messo all’indica da Fratelli
d’Italia – che annuncia l’intenzione di incalzare Salvini fino a quando
non definanzierà l’Anpi – si svolge domenica prossima a Parma, come
negli ultimi 14 anni. Il titolo è sempre lo stesso: «Fascismo e Foibe»,
organizza un comitati cittadino antifascista. L’Anpi di Parma firma la
convocazione ma – racconta il presidente Aldo Montermini – «non
sponsorizza bensì partecipa in piena autonomia, portando le posizioni
del comitato nazionale dell’associazione. Non siamo affatto
negazionisti, non abbiamo mai negato il fatto storico delle foibe.
Essendo un’associazione seria intendiamo contestualizzare gli eventi».
Sul manifesto di quest’anno si preannuncia però la proiezione di un
video della storica Alessandra Kersevan dal titolo «la foiba di
Basovizza: un falso storico». Malgrado non sia stato mai possibile
ricostruire il numero degli infoibati (le cifre variano da zero a
2.500), dal 1992 Basovizza è monumento nazionale, Salvini domenica andrà
a visitarla. «Mi fa schifo chi nega lo sterminio di migliaia di
italiani da parte dei comunisti», ha detto ancora il ministro. Senza
nemmeno esagerare troppo sul numero dei morti, visto che in questi anni
c’è stato pure chi ha ritenuto utile gonfiarlo a dismisura rispetto a
quanto attestato dalle ricerche storiche.
Nel frattempo Fratelli
d’Italia e il senatore di Forza Italia Gasparri si contendono il merito
della trasmissione su Raitre – venerdì prossimo in prima serata – del
film Red Land-Rosso Istria dal dichiarato intento nazionalista. «Norma
Cossetto: un caso tutt’altro che chiaro» è invece il titolo di un altro
video che sarà proiettato nella conferenza parmigiana dello scandalo,
riferito allo stesso episodio al centro del film. «Giovane studentessa
istriana, catturata e imprigionata dai partigiani slavi, veniva
lungamente seviziata e violentata dai suoi carcerieri e poi barbaramente
gettata in una foiba» recita la motivazione con la quale il presidente
Ciampi le ha assegnato la medaglia d’oro alla memoria.
Giorni fa,
l’Anpi nazionale era già dovuta intervenire per prendere le distanze da
un post della sezione di Rovigo in cui di definiva «vergognosa fandonia»
la storia della foiba di Basovizza. Ieri Carla Nespolo ha detto che sia
quella frase sia l’iniziativa di Parma «non sono condivisibili e
offrono uno straordinario pretesto di polemica a chi è molto più amico
di CasaPound che dell’Anpi». Ed è appunto intervenuto il segretario di
CasaPound Di Stefano, per chiedere a Salvini di togliere veramente i
finanziamenti all’Anpi. Anche se, si è cautelato, «ognuno è libero di
dire le idiozie che vuole».